Bper ha approvato i risultati del primo semestre 2015
Licenziamenti e chiusura filiali per Bper home banking

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Chiuso con un utile netto di 81 milioni di euro, quasi raddoppiato rispetto ai primi sei mesi del 2014 (+90,4% a/a) e nettamente superiore agli obiettivi reddituali previsti all’inizio dell’anno. Al risultato positivo, malgrado la complessiva flessione della redditività operativa, ha giovato soprattutto la forte diminuzione delle rettifiche nette su crediti e il conseguente sensibile ridimensionamento del costo del credito.

“Credo sia importante sottolineare – ha commentato Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper – che si stanno manifestando i primi effetti positivi dell’azione di ricomposizione del profilo di rischio del nostro portafoglio crediti: calano sensibilmente i flussi di ingresso a crediti dubbi, diminuiscono le rettifiche su crediti e si incrementa il livello delle coperture ormai prossimo al 42%, una delle percentuali più elevate tra i diretti competitor. Inoltre, registriamo una forte accelerazione nelle nuove erogazioni di credito a famiglie ed imprese, mentre particolarmente significativo è lo sviluppo del risparmio gestito. Allo stesso tempo, continua il buon andamento delle commissioni nette, unitamente al contenimento dei costi operativi”.
Più in dettaglio, la redditività operativa si è attestata a 1082,4 milioni di euro (-6,8% a/a, -5% trim/trim), con il margine di interesse in calo a 622,5 milioni (-5,5% a/a, -1,8% trim/trim) e le commissioni nette in crescita a 359,9 milioni (+4,2% a/a e +0,8% trim/trim) – sostenute soprattutto dalla performance delle commissioni relative a risparmio gestito e “bancassurance” (+29,9% a/a, +3% trim/trim) – mentre il risultato netto delle attività di negoziazione compresi i dividendi pari a 13,8 milioni ammonta a 75,4 milioni (-41,1% a/a, -37,3% trim/trim), penalizzato dalla volatilità dei mercati finanziari nell’ultima parte del secondo trimestre a causa della crisi greca.

I costi della gestione hanno totalizzato invece circa 627,6 milioni di euro (-0,5% a/a, +2,4% trim/trim), con le spese per il personale in calo a 396,2 milioni (-0,4% a/a, -1,2% trim/trim), le altre spese amministrative a 197 milioni (-1,3% a/a, +10,4% trim/trim ) e gli ammortamenti su attività materiali e immateriali a 34,4 milioni (+4,4% a/a, -1,4% trim/trim), mentre il cost/income si attesta al 58,0%, in peggioramento rispetto al 54,3% del primo semestre 2014.
Infine le rettifiche nette su crediti ammontano a 297,7 milioni di euro (-28,6% a/a, +1,9% trim/trim), con un costo del credito pari a 69 bps nel periodo (137 bps annualizzato rispetto ai 185 bps nel 2014).

Quanto alle grandezze patrimoniali, la raccolta diretta da clientela si attesta a 46,2 miliardi di euro, stabile rispetto alla fine del 2014 registrando un incremento della componente relativa ai conti correnti e depositi liberi (+0,3 miliardi di euro) e dei pronti contro termine (+1 miliardo) e un contestuale decremento dei depositi vincolati (-0,7 miliardi) e della componente obbligazionaria (-5,6 per cento).
La raccolta indiretta da clientela è pari invece a 29 miliardi di euro, in aumento del 3% da inizio anno. In particolare, la raccolta gestita risulta in crescita del 9,4% da fine 2014, registrando una raccolta netta pari a 1,2 miliardi nel semestre, più che raddoppiata nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno (0,6 miliardi), mentre nello stesso periodo la raccolta amministrata registra una diminuzione del 2,6%; cresce infine il portafoglio premi assicurativi, non compreso nella raccolta indiretta, che ammonta a 3,7 miliardi (+20% da inizio anno), pressoché totalmente riferibile al ramo vita.

I crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, ammontano a 43,4 miliardi di euro (-1,1% sul 31/12/2014, -4,4% a/a), anche se nel confronto da inizio anno risultano sostanzialmente stabili con riferimento all’attività commerciale con la clientela ordinaria.
L’ammontare dei crediti deteriorati netti è pari a 6,5 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto alla fine del 2014 (+0,2 per cento), con le sofferenze a 2,9 miliardi (+2,9% da inizio anno); il coverage ratio dei crediti deteriorati sale inoltre al 41,8% dal 40,7% del 31/12/2014, con la copertura delle sofferenze al 56,9 per cento.
I ratios patrimoniali, infine, vedono il CET1 ratio “phased in” pari all’11,51% (11,26% al 31/12/2014), mentre il CET1 ratio pro-forma “fully phased” risulta pari all’11,50% senza considerare gli effetti della validazione dei modelli interni.

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