Il decreto legge per la trasformazione in società per azioni delle banche popolari con oltre 8 miliardi di euro di patrimonio “apre nuove opportunità, che potrà vedere Bpm al centro di un nuovo percorso di crescita e aggregazioni”. Lo ha detto l’a.d. Giuseppe Castagna nel corso del suo intervento durante la conferenza stampa tenutasi ieri per celebrare i 150 anni dell’istituto. “Questo Paese ha bisogno di più di due grandi banche che sostengano l’economia,”, ha detto Castagna. “Non so ancora se ci aggregheremo né in che modo, è ancora presto per ragionarci dal momento che il decreto non è ancora stato convertito in legge”, ha precisato l’a.d. “Ma è inevitabile pensare a un processo di aggregazione e penso che Bpm potrà essere nel cuore di questo processo”. Castagna ha poi spiegato che comunque l’argomento non sarà all’ordine del giorno della prossima assemblea della banca, convocata per l’11 di aprile.
Parlando sempre del decreto sulla trasformazione in spa, il presidente del consiglio di sorveglianza Piero Giarda lo ha definito una “mutazione genetica”, che Bpm dovrà cercare di affrontare senza venire meno ai propri principi di banca del territorio e al servizio della clientela. “Alle banche popolari si chiede di non rinunciare alla missione di favorire lo sviluppo economico del nostro paese ma di cambiare forma giuridica. Non so come si realizzerà questo miracolo, di cambiare forma giuridica e mantenere l’impegno etico. Dobbiamo accettare questa decisione”, ha aggiunto.
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