Bpm: l’utile decolla grazie alla plusvalenza su Anima

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Il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano ha approvato i risultati al 30 giugno 2014, che vedono un utile netto di 191,5 milioni di euro (+81,3% a/a). Va precisato tuttavia che, al di là della sostanziale tenuta del conto economico malgrado la netta crescita delle rettifiche sui crediti, sulla performance positiva della banca ha inciso soprattutto la plusvalenza da 104,5 milioni (vs saldo a zero dell’anno precedente) contabilizzata nel secondo trimestre 2014 per la cessione di parte della quota detenuta da Bpm in Anima Holding.

Più in dettaglio, i proventi operativi si attestano a 864,3 milioni di euro, pressoché stabili nel confronto omogeneo con l’analogo periodo del 2013, con il margine d’interesse a 407,2 milioni (+3,2% a/a e stabile a livello trimestrale sempre su base omogenea, considerando che nel primo semestre 2013 il margine d’interesse aveva beneficiato della sospensione del pagamento degli interessi su due prestiti obbligazionari subordinati per 20,7 milioni), mentre il comparto “ricavi da servizi” si posiziona a 457,1 milioni (-2,8% a/a e -6,4% trim/trim). In questo ambito gli “altri oneri/proventi di gestione” risultano in calo (180,7 milioni, -5,7%a/a) per effetto di minori commissioni di istruttoria veloce e di una posta one-off di cui avevano beneficiato nel primo semestre 2013, mentre il risultato netto dell’attività finanziaria è pari a 145 milioni (-2,6% a/a), giovandosi ancora dell’utile realizzato sul portafoglio dei titoli di stato e dal maggior contributo dei dividendi, e le commissioni nette si attestano a 276,4 milioni (-0,7% a/a, -3,1% trim/trim) sostenute dalla crescita delle commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza che hanno bilanciato la contrazione delle commissioni da servizi di incasso e pagamento così come la contrazione del volume degli impieghi commerciali e degli altri servizi.
Gli oneri operativi ammontano invece a 492,8 milioni di euro (-1,4% a/a), con le spese per il personalesostanzialmente stabili a 320,5 milioni e le altre spese amministrative in calo a 134,8 milioni (-6,7% a/a), mentre le rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali si attestano a 37,5 milioni (+6,1% a/a). Ilcost/income si posiziona al 57%, pressoché in linea con il dato a giugno 2013 (56,4 per cento).
Il risultato della gestione operativa raggiunge di conseguenza i 371,4 milioni di euro (-3,8% a/a).
Infine il totale delle rettifiche nette per il deterioramento crediti e altre operazioni si attesta a 199 milioni di euro (+21,5% a/a), con le rettifiche nette per deterioramento crediti verso clientela a quota 192,7 milioni. Ilcosto del credito annualizzato risulta pari a 120 pb, in aumento rispetto ai 98 pb di giugno 2013.

Bene il risparmio gestito

Per quanto riguarda le grandezze patrimoniali, la raccolta diretta si attesta a 36.287 milioni di euro (+1,6% trim/trim ma -1,4% da inizio anno), con la componente dei debiti verso la clientela (26.812 milioni) che registra comunque un incremento dell’1,5% rispetto a dicembre 2013 grazie principalmente all’incremento di conti correnti e depositi a risparmio.
La raccolta indiretta da clientela ordinaria si posiziona invece a 32.171 milioni (+0,2% trim/trim e +3,0% da inizio anno), giovandosi in particolare della sensibile crescita del risparmio gestito (16.633 milioni, +5,3% trim/trim e +9,6% da inizio anno) a fronte di una raccolta netta positiva nel semestre per 1,1 miliardi, mentre si riduce la componente del risparmio amministrato (-3,2% da inizio anno).

Gli impieghi a clientela a giugno 2014 sono pari a 32.521 milioni di euro (-0,9% trim/trim, -2,5% da inizio anno). Rispetto a fine anno tale tendenza ha interessato in particolare le forme tecniche degli “altri finanziamenti” (-9,1%) e dei mutui (-2,2%), anche se in quest’ambito i mutui residenziali a privati risultano invece in crescita (+1,1 per cento).
Il totale dei crediti dubbi netti si attesta a 3,6 miliardi di euro, in crescita rispetto a dicembre 2013 ma in leggera flessione rispetto a fine marzo 2014 (per la prima volta negli ultimi cinque trimestri), con le sofferenze nette a 1,2 miliardi che evidenziano un +2,0% trim/trim rispetto al +6,7% del primo trimestre 2014. Il grado complessivo di copertura delle attività deteriorate si attesta comunque al 36,9%, in decisa crescita rispetto a fine 2013 (+90 pb), con la copertura delle sofferenze al 56 per cento.
Infine, a livello di coefficienti patrimoniali, il common equity tier 1 ratio si attesta all’11,23%, il tier 1 ratio all’11,84% e il total capital ratio al 15,67 per cento.

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