Brutta notizia per le startup italiane
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Non chiude soltanto un percorso che ha avviato centinaia di giovani al mondo dell’imprenditoria, chiude un percorso formativo senza uguali alle nostre latitudini, fatto da persone di una statura ben oltre la media che ha saputo tessere negli anni una fitta rete di mentor, investitori e partnership. L’edizione del 2015 non avrà un seguito.

Augusto Coppola, che è anche direttore del programma di accelerazione Luiss Enlabs, è l’unico dei fondatori a lasciare trapelare qualche parola.

Può non essere un addio, in ogni caso viene a mancare un trampolino di lancio in un momento in cui i venture capitalist fanno molta più attenzione ad aprire il portafoglio. E uscire dal percorso InnovAction Lab è quasi un sigillo di garanzia: Iubenda, Solo, Atooma e Gnammo sono alcune delle 40 startup lanciate verso il successo.

Anche tra i mentor figuravano nomi di prim’ordine, non di minore spessore la rete di investitori, tra i quali spiccavano 360 Capital Partners, United Ventures e dPixel, il cui presidente e fondatore Gianluca Dettori ha sempre sempre speso parole entusiastiche nei confronti del percorso offerto da InnovAction Lab, talmente selettivo da riuscire ad individuare e coltivare i migliori talenti.

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