Catturare l’attenzione degli investitori durante un pitch?
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Più facile a dirsi che a farsi, verrebbe da dire. Eppure, nonostante non esista una formula esatta, ci sono accorgimenti che ogni imprenditore dovrebbe mettere in atto tutte le volte che di fronte a sé ha una platea interessata.

Un approfondimento sul tema lo abbiamo chiesto a chi, per lavoro, ha a che fare con oltre mille “presentazioni” di startup ogni anno. Stiamo parlando di Innogest Capital, uno tra i principali fondi di venture capital in Italia, ospite dell’incontro inaugurale del New venture funding program, la serie di appuntamenti in cui incontriamo i principali referenti dei fondi di investimento italiani e internazionali.

Ad aprire il workshop è stato Stefano Molino, partner di Innogest, responsabile degli investimenti del fondo per il settore digitale. Il suo discorso introduttivo ha accesso i riflettori sull’attività della società e sulle caratteristiche dei fondi che gestisce. Fondata nel 2006, Innogest Capital attualmente gestisce due fondi per un valore complessivo di circa 180 milioni. I target di investimento sono società italiane early stage (ma anche seed in qualche caso) ad alto potenziale innovato, attive nei settori digitale e medicale. Nel primo caso il raggio d’azione è ristretto agli ambiti food, fashion, design e fintech; mentre per quanto riguarda il medicale, occhi puntati su cardiovascolare (di recente, proprio nella sede milanese del fondo è nato il Cardiovascular Lab), oftalmologico e neurologico.

«Incontriamo oltre mille startup ogni anno» ha raccontato Stefano Molino. «Alla fine investiamo in meno di una decina. La nostra selettività è legata al fatto che ricerchiamo sempre società con profili ben precisi. Semplificando, siamo attenti a: metriche, capacità di execution e valore del team. Oltre al fatto che quando abbiamo di fronte una startup, vogliamo capire bene in cosa si distingue rispetto alle altre».

La risposta a quest’ultimo interrogativo può essere rintracciata nelle parole di Richard Belluzzo– ospite speciale del workshop – ex manager con esperienza decennale in aziende come Hp e Microsoft. Oggi è venture partner di Innogest. Secondo Belluzzo ci sono cinque elementi chiave che ogni startup dovrebbe possedere per avere successo nel proprio business di riferimento (ma anche per essere accattivante agli occhi di un investitore):

  • Visione (in relazione alle opportunità di mercato)
  • Vantaggio competitivo sostenibile
  • Business model sfidante
  • Strategia per il go to market (associata a unit economics scalabili)
  • Competenza del team
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