C’è sempre più interesse da parte dei consumatori per l’ auto elettrica
Il costo ritenuto troppo elevato, un'infrastruttura di ricarica giudicata ancora poco capillare sul territorio e la bassa autonomia sono i principali ostacoli all'acquisto di un veicolo elettrico.
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Il costo ritenuto troppo elevato, un’infrastruttura di ricarica giudicata ancora poco capillare sul territorio e la bassa autonomia sono i principali ostacoli all’acquisto di un veicolo elettrico. Sono in molti, invece, a valutare una macchina ibrida. In generale, comunque, chi sceglie un’auto ibrida o elettrica è spinto da incentivi e agevolazioni, ma anche dal desiderio di avere un minor impatto ambientale.

Gli ostacoli all’auto elettrica secondo i consumatori. Dall’indagine “Mobilità 2035 tra ideologia e realtà” presentata di recente da Federmotorizzazione – Confcommercio Mobilità (e realizzata su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni), emerge che sei cittadini su dieci non hanno intenzione di cambiare l’autovettura nei prossimi due anni, in genere perché la propria è ritenuta ancora in buone condizioni. Nel caso in cui i consumatori dovessero cambiare auto, il 25,8% ne acquisterebbe una a benzina; il 13,8% si doterebbe di un’auto totalmente elettrica; tra questi ultimi però, il 35% afferma che non avrebbe la possibilità di permettersela. La cifra media che i consumatori pensano che si dovrebbe spendere per un mezzo elettrico è pari a 26 mila euro.

I costi (59,9%), l’infrastruttura di ricarica poco capillare sul territorio (46,2%) e la bassa autonomia della ricarica (43,9%) rappresentano i principali ostacoli all’acquisto di un veicolo elettrico e più di otto cittadini su dieci (86%) sono al corrente del fatto che le batterie delle auto elettriche possono rappresentare un rischio ambientale e debbano essere smaltite in sicurezza; il 77%, infatti, si preoccuperebbe dello smaltimento delle batterie dell’auto. Il 41,5% ritiene che le auto elettriche siano più ecologiche di quelle a motore endotermico ma se si considera il tema della produzione e dello smaltimento delle batterie la percentuale di coloro che ritengono che le auto elettriche siano comunque più ecologiche rispetto i veicoli a motore endotermico scende al 36,6%.

Per quanto riguarda un altro tema critico, ovvero le colonnine di ricarica, c’è da osservare che per incentivare la diffusione delle auto elettriche, di recente, il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato gli avvisi per la presentazione di progetti per realizzare infrastrutture di ricarica sulle superstrade e nei centri urbani. L’intervento rientra nella misura del Pnrr dedicata allo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica. Per la realizzazione delle stazioni di ricarica nelle superstrade sono previsti investimenti per circa 150 milioni di euro, mentre l’ammontare per quelle destinate alle zone urbane è pari a 127 milioni di euro. Con le risorse messe a disposizione, si stima di poter realizzare 2.500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le superstrade e 4 mila nelle aree urbane.

Le risorse complessivamente allocate per questo investimento sono pari a 713 milioni di euro e il target da conseguire al 30 giugno 2026 è di installare oltre 21 mila colonnine, che consentiranno di potenziare l’infrastruttura di ricarica e accelerare la penetrazione dei veicoli elettrici in Italia.

Molti valutano l’acquisto di un veicolo ibrido e il noleggio a lungo termine. D’altro canto, molti stanno considerando di comprare un’auto ibrida. Secondo l’Osservatorio Compass (la società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca) sul settore auto e moto, la vettura ideale per gli automobilisti è soprattutto quella a basso consumo energetico (48%). Non a caso, se dovesse comprare un’auto oggi il 70% sarebbe interessato a un’auto ibrida, con la Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012) e i Millennial (i nati tra il 1980 e il 1996) particolarmente propensi. È meno gettonata, ma comunque con buoni riscontri, quella elettrica (40%), per via del prezzo ritenuto eccessivo (secondo il 51%), oltre che per la scarsa presenza di colonnine di ricarica. Chi sceglie una macchina ibrida o elettrica è spinto da incentivi e agevolazioni (36%), ma anche dal desiderio di avere un minor impatto ambientale, specialmente la Generazione Z (45%). Inoltre, a supporto del comparto automotive si consolida il noleggio a lungo termine, una soluzione in crescita anche in Italia. Secondo i dati Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), nelle Penisola, sono state 302 mila le immatricolazioni per veicoli a noleggio a lungo termine nel 2022, in aumento del 19% sul 2021, in particolar modo tra i privati. I contratti siglati dai privati hanno toccato quota 90 mila (14,8% del totale) e nel primo trimestre 2023 si registra un ulteriore aumento del 10% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’8,5% rispetto al primo trimestre 2022, a conferma del trend positivo. Per uno su 4 questa formula invoglierebbe a scegliere un’auto elettrica, in particolare la Generazione Z (32%). Tra i vantaggi percepiti emergono soprattutto la minore incidenza delle spese di manutenzione (28%), i costi iniziali inferiori rispetto all’acquisto (20%) e la praticità a livello burocratico (20%).

L’elaborazione di Compass sulla base dei dati di Crif (società che fornisce supporto all’erogazione e alla gestione del credito al consumo) mette in evidenza che dei 25 miliardi di euro (+3,8% sul 2021) di prestiti finalizzati erogati nel 2022 tramite convenzionati, il comparto auto e moto arriva a determinarne quasi l’80%. In tutto, infatti, sono stati erogati 20 miliardi, di cui 13,1 miliardi per le auto nuove (+1,5% rispetto al 2021), 5,9 miliardi per le auto usate (+1%) e 790 milioni per le moto (+9,7%).

Se da un lato si registra in media una flessione nel numero delle operazioni finanziate (-8,4% rispetto al 2021 per le auto nuove e -8,3% per quelle usate) dall’altro aumenta, in entrambi i comparti, l’importo medio, di 17.830 euro (+10,8%) nel primo caso e 15.015 euro (+10,2%) nel secondo. Per i veicoli a due ruote, invece, cresce sia il numero di operazioni (158mila, +5%) che l’importo medio (4.980, +4,5%).

Il mercato. Secondo i dati diffusi da Unrae, c’è una forte accelerazione nel mercato europeo dell’auto, che segna a marzo l’ottava crescita mensile consecutiva con 1.422.147 vetture immatricolate, in aumento del 26,1% rispetto a 1.127.709 unità di marzo 2022. Nel primo trimestre il saldo positivo è +17,5% con 3.235.951 immatricolazioni a fronte di 2.754.927 del gennaio-marzo 2022.

I cinque mercati principali sono tutti in rialzo, con un picco della Spagna a +66,1% rispetto a marzo 2022. Al secondo posto c’è l’Italia con +40,7%, seguita da Francia a +24,2%, e Regno Unito a +18,2%, che diventa il primo mercato a scapito della Germania, la quale a marzo cresce del 16,6%. Anche nel primo trimestre la Spagna è al primo posto con un incremento del 44,5%, seguita da Italia (+26,2%), Regno Unito (+18,4%), Francia (+15,2%) e Germania (+6,5%). A marzo l’Italia scende al quarto posto mentre nel trimestre è il terzo mercato fra i cinque maggiori.

La Penisola conserva invece l’ultimo posto per immatricolazioni in valore assoluto di auto con la spina (Ecv, ovvero le auto elettriche pure e le ibride plug-in con presa di ricarica elettrica) del mese di marzo, nonostante un leggero aumento della quota a 9,1% sul totale. L’Italia è ultima anche per quota di mercato delle auto elettriche e ibride plug-in del trimestre.

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