Il Comitato per la tutela degli azionisti della BPB ha fatto il primo passo
Si è chiuso con successo l’aumento di capitale della Banca Popolare di Bari

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Il presidente del Comitato Canio Trione e i componenti del direttivo Alessandro Amato, Vincenzo Laudadio, Andrea Cardinale e Antonio Pinto hanno illustrato le loro proposte, chiarendo che sono state trasmesse formalmente alla banca.

1)  Costituzione di tavoli che possano consentire di analizzare e risolvere in via stragiudiziale, prioritariamente le posizioni degli azionisti in difficoltà. Lo stesso tavolo dovrà affrontare anche le questioni afferenti al rilancio della banca ed alla soluzione delle esigenze poste da azionisti, obbligazionisti e correntisti.

2)  Aderire e dare rapida attuazione alla raccomandazione Consob del 18.10.16, che chiede alle banche di avvalersi, ai fini della negoziazione dei titoli azionari, di una sede di negoziazione multilaterale. Si tratta di un mercato secondario regolamentato che garantisce sia trasparenza alle vendite e sia, soprattutto, liquidità a tutti i titoli azionari presenti sulla piattaforma.

3)  Applicazione effettiva di quanto disposto nella Legge Finanziaria 2015, art. 1 comma 246, che dispone che le banche sospendano a chi lo richieda, il pagamento della sorte capitale dei mutui, con allungamento dei tempi di saldo. Dare, inoltre, la possibilità ai clienti di rinegoziare le proprie posizioni debitorie con la banca, al fine di far uscire da situazioni di incaglio o di difficoltà nel pagamento rateale di prestiti, mutui, affidamenti etc.

 

Il Comitato, dal canto suo, potrà avere forte potere contrattuale e successo nelle proprie proposte, solo se tanti azionisti della BPB condivideranno il percorso specificato e continueranno ad iscriversi.

 

La banca ha recentemente comunicato alcuni elementi positivi: a) la solidità patrimoniale della banca come risulta dai numeri dell’ultima semestrale; b) l’asta del 31 ottobre ha visto liquidare 5 milioni di euro di azioni per 427 azionisti; c) la recente cessione di 480 milioni di euro di crediti deteriorati, che naturalmente rafforzerà il prossimo bilancio; d) la trasformazione in S.p.A. che potrebbe consentire l’ingresso di grandi investitori, i quali ben potrebbero acquistare pacchetti rilevanti di azioni dai piccoli risparmiatori.

Tali elementi però, la banca li deve mettere a disposizione e a vantaggio dei propri azionisti, perché comprovano che la banca ha la possibilità di mettere in campo le iniziative che oggi chiediamo.

 

Siamo consapevoli che il Decreto del governo che ha obbligato alla trasformazione in S.p.A. è una legge pessima e con vari profili di incostituzionalità, e che il momento economico è negativo. Tuttavia, ci attendiamo da una banca con 69.000 soci risposte e soluzioni rapide e concrete.

Di contro, laddove la banca dovesse scegliere di non dare riscontro alle richieste del Comitato, e di non aprirsi agli azionisti rappresentati dalle Associazioni dei consumatori, le stesse, riunite nel Comitato, saranno pronte – e lo sono – a reagire, attivando tutti gli strumenti giudiziali per tutelare la collettività dei soci componenti. Il Comitato terrà la prossima iniziativa pubblica, prima dell’assemblea BPB e dopo che la banca avrà comunicato il prezzo di recesso e depositato i documenti collegati.

Per informazioni e iscrizioni: comitatoazionistibpb@gmail.com – tel. 3511336973 – Via Dante 164 Bari.

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