Dal lancio del metaverso non si fa altro che parlare di realtà virtuale e intelligenza artificiale
L’ intelligenza artificiale può far evolvere le imprese: quando correttamente applicata, è un conduttore di crescita considerevole.
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L’ intelligenza artificiale può far evolvere le imprese: quando correttamente applicata, è un conduttore di crescita considerevole. Questo processo però spesso si inceppa, perché andare oltre la vision di scenari futuri e portare l’AI in applicazioni reali spesso risulta più complesso del previsto. La stessa Deloitte ha compiuto uno studio dal quale emerge che ben il 74% delle aziende sono ancora in uno stage sperimentale nell’applicazione sul campo di tecnologie che coinvolgono l’intelligenza artificiale. Un tool come Unlimited Reality permette di esplorare applicazioni reali in uno scenario virtuale, sperimentando soluzioni che possono velocemente essere trasferite in produzione.

Con la realtà virtuale è possibile simulare scenari in cui l’AI ha l’obiettivo di:

  • ottimizzare i costi, automatizzando task ripetitivi che non richiedono la creatività e le skill umane.
  • velocizzare le attività, ottimizzando i processi sfruttando le informazioni che si possono estrarre dagli apparati connessi (IoT).
  • ridurre la complessità in fase decisionale, usando l’analisi predittiva e i Big data per valutare il possibile impatto di ogni scelta.
  • migliorare il coinvolgimento degli utenti sviluppando nuovi modi per interagire con prodotti e servizi.
  • sviluppare fiducia, ponendo sempre più attenzione alla sicurezza e alla privacy delle persone.

Cosa può fare il framework Unlimited Reality

Il framework Unlimited Reality promette di semplificare la creazione di modelli virtuali particolarmente accurati, che possono essere considerati dei “gemelli digitali” degli scenari reali. L’intelligenza artificiale potrà così interagire con asset, macchine e persone in un modo nuovo, senza sconvolgere i processi produttivi in essere. Tanto più questi modelli saranno accurati, tanto più sarà affidabile il risultato delle simulazioni.

Immaginiamo ad esempio uno scenario produttivo industriale, che fa uso di macchinari connessi in grado di generare log in tempo reale durante l’attività. Replicare in VR l’intera filiera, applicando modelli di analisi e classificazione ai dati raccolti dallo scenario “virtuale”, dà la possibilità di capire quali informazioni utili si possono estrarre, esplorando indicazioni preventive per la sicurezza, per le operazioni o per la manutenzione senza intaccare la produzione nella realtà.

Questi modelli faranno da guida nella trasformazione delle operazioni industriali e non solo. Potranno anche essere usati per testare l’interazione di AI e robot virtuali con esseri umani all’interno di ambienti complessi. Si potranno sfruttare per sviluppare strumenti e ambienti di lavoro virtuali che migliorano la comunicazione e la collaborazione all’interno del team. Anche il rapporto tra gli utenti e le aziende potrà cambiare paradigma, trasformando l’advertise tradizionale in un’esperienza interattiva su misura, sviluppata grazie ai modelli processati da intelligenze artificiali che presidieranno questi avamposti virtuali, così da sviluppare modelli economici completamente nuovi.

Conclusioni

Creare e connettere scenari virtuali equivale ad aprire le porte a una nuova dimensione in cui l’AI sarà profondamente integrata nelle attività umane e avrà un ruolo predominante nell’evoluzione della società. Una svolta tecnologica che abilita le imprese all’uso di potenti strumenti che capitalizzeranno l’expertise maturato negli anni di attività proiettandolo in un futuro AI-Powered.

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