Dal Manifesto a Class Editori: la parabola del Gambero Rosso è oggi ufficiale
Gambero rosso

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Rileggersi l’intervista a Stefano Bonilli, fondatore del Gambero Rosso scomparso qualche anno fa, ha un sapore amaro, soprattutto alla luce di quanto sta avvenenendo alla sua “creatura”.
Durante l’intervista, Bonilli rivelò ad un attento Gianluca Mazzella che “…il nuovo proprietario del Gambero Rosso, e lo è tutt’oggi, si chiama Paolo Panerai“.  Dal Gambero si affrettarono a smentire e lo stesso Panerai, editore di Class e altre riviste, minacciò querele.

L’intervista, però, è ancora lì, sulle pagine online de Il Fatto Quotidiano irremovibile dal 2011, segno che nessun avvocato è riuscita a farla rimuovere perché, sostanzialmente, diceva la verità.

Prova ne sia il fatto che, a distanza di sette anni, spunta dal nulla questa “fusione” tra il Gambero Rosso Holding di Paolo Cuccia e Class editori, un comunicato stampa congiunto descrive come “la prima media company italiana produttrice non solo di contenuti ma anche di servizi per aziende e consumatori, in Italia e all’estero, nei settori di eccellenza del Made in Italy”

Particolare importante: sarà il Gambero a portare capitali freschi in Class editori che, stando agli ultimi bilanci pubblici, al 30 settembre 2017 ha un indebitamento pari a 67,3 milioni di euro, e questo grazie alla quotazione in borsa del GRH voluta da Cuccia.

Insomma, Bonilli non mentiva ma adesso tutto è più chiaro e senza strane coperture. Resta il dubbio sul perché all’epoca, i protagonisti negarono tutto ma, magari, voi lettori ne sapete di più.

Considerazione finale: per il Gambero Rosso passare da supplemento de il Manifesto a comproprietario di Class, per alcuni non sarà un bel vedere, ma si sa, pecunia non olet.

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