Debito pubblico: Tafuro, evitare la congiura del rischio esodo

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In Italia ci sono c.a. 50.000 operatori tra promotori e consulenti finanziari, 40.000 tra sportelli bancari e uffici postali. Sommando il tutto il ns paese dispone di c.a. 90.000 collocatori.

Ha un debito pubblico al 30.06.2018 di c.a. 2.300,00 miliardi ed è così suddiviso:

Banca d’Italia 353,7 miliardi (15,45%)

Banche 624,04 miliardi (27,25%)

Fondi d’investimento e assicurazioni 455,1 miliardi (19,88%)

Famiglie e imprese (SOLO) 120,2 miliardi (5,25%)

Investitori stranieri 736,5 (32,17%)

Gli unici che potrebbero esercitare il loro potere speculativo (e lo stanno già facendo) sono gli investitori stranieri, infatti in queste ore hanno venduto asset per circa 70 miliardi, facendo letteralmente impennare lo Spread.

A mio avviso, tutto viene organizzato per creare la congiura del rischio esodo, con lo scopo di far declassare il nostro paese dalle agenzie di rating, spalancando le porte agli stessi investitori stranieri per trarne maggiori profitti a danno degli italiani.

Quale potrebbe essere la soluzione?

Una stretta collaborazione tra Governo e banche al fine di incentivare collocatori famiglie e imprese per portare la percentuale di debito pubblico detenuto dal 5,25% al 25% entro il 31.12.2019.

Questa prassi non solo pian piano porterà il nostro paese ad un poco di sovranità ma darà la possibilità a chi ci Governa di poter operare senza dover badare alla continua minaccia dello spread.

 

L’operatore finanziario Raffaele Tafuro

 

 

 

 

 

(Dati fonte Assopam)

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