Si tratta di gran lunga della sanzione più alta tra tutte quelle decise nell’ambito di un anno di indagini su diverse banche, accusate di essersi accordate per fissare i tassi in modo da trarne vantaggio. Fino a oggi, la multa più alta era stata quella pagata dalla svizzera Ubs, pari a 1,5 miliardi di dollari.
Secondo Benjamin M. Lawsky, sovrintendente ai servizi finanziari nello stato di New York, la manipolazione dei tassi di interesse da parte dei dipendenti di Deutsche Bank a Londra e Francoforte tra il 2005 e il 2009 è stata “deliberata e consapevole”. “I mercati non si manipolano da soli”, ha detto: “ci vuole qualcuno che deliberatamente lo faccia”.
Oltre alla multa, l’accordo prevede che una sussidiaria britannica di Deutsche Bank si dichiari colpevole di frode e che il gruppo istituisca un controllore indipendente che assicuri la compliance alla legge di New York. Non solo: le autorità hanno anche imposto alla banca di licenziare sette manager sospettati di essere coinvolti nella vicenda, sei dei quali sono basati a Londra. Altrettanti sospettati hanno già lasciato il gruppo.