Deutsche Bank, indagato il co-ceo

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Uno dei due amministratori delegati della Deutsche Bank, Juergen Fitschen, due dei suoi predecessori e altri due ex consiglieri d’amministrazione della banca sono stati accusati formalmente ieri di tentata truffa nella interminabile saga dell’affare Kirch.

Dopo la decisione annunciata dalla Corte di Monaco di Baviera, e dopo che la difesa avrà avuto la possibilità di contestare gli addebiti, il giudice deciderà se rinviare a giudizio gli imputati, decisione che probabilmente avverrà l’anno prossimo. Gli imputati rischiano da sei mesi a dieci anni di carcere.
La vicenda nasce da un’intervista televisiva resa nel 2002 dall’allora amministratore delegato della banca, Rolf Breuer, nella quale metteva in dubbio la capacità del gruppo televisivo fondato da Leo Kirch di continuare a finanziarsi sul mercato. Un’affermazione che secondo il magnate tv, e successivamente (dopo la sua morte avvenuta nel 2011 a 84 anni) gli eredi di questi, avrebbe fatto precipitare la situazione finanziaria del gruppo e lo avrebbe condotto al fallimento. I Kirch hanno sostenuto che le dichiarazioni di Breuer avrebbero fatto farte di un piano per indurli ad affidare a Deutsche Bank il mandato di vendere il gruppo. Hanno quindi intentato una serie di cause, puntando a indennizzi di oltre 3 miliardi di euro.
Le cause civili si sono finalmente concluse nel febbraio scorso con un accordo fra la banca e gli eredi Kirch per 925 milioni di euro. Questo però non ha fermato il procedimento penale, a carico di vari esponenti di punta della banca, lo stesso Breuer, il suo successore Josef Ackermann, e Fitschen, che ha assunto la guida della prima banca tedesca nel 2012 insieme ad Anshu Jain, e altri due consiglieri. Fitschen in particolare sarebbe accusato di non aver corretto nella sua deposizione davanti ai giudici informazioni false rese dagli altri accusati.
Deutsche Bank non ha voluto commentare il caso, trattandosi di una causa pendente, ma ha ribadito precedenti dichiarazioni secondo cui le accuse contro Fitschen si riveleranno infondate. Il periodico rimergere del caso Kirch è tuttavia una fonte di imbarazzo per un banca che sta cercando di lasciarsi alle spalle diverse vicende, come la manipolazione dei tassi d’interesse e di cambio e altre, in cui è trovata nel mirino delle autorità di vigilanza, e sta promuovendo una nuova etica degli affari.

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