Differenze tra paesi nella performance degli studenti nei test internazionali standardizzati
L’Italia ha pochi laureati nel confronto internazionale

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 Lo studio sfrutta la circostanza che questi ultimi variano non solo tra i diversi sistemi scolastici ma anche all’interno di ciascuno di essi, in funzione dei paesi di origine dei genitori degli studenti. Lo studio compara gli apprendimenti di studenti i cui genitori hanno origini differenti ma che studiano nella stessa scuola, permettendo in tal modo di mantenere costanti altre possibili determinanti della performance, quali il curriculum, l’orario scolastico, la qualità degli insegnanti.

Il lavoro documenta, sulla base di dati relativi a circa 40,000 studenti residenti in 40 paesi OCSE negli anni 2002-2012, che gli immigrati di seconda generazione i cui genitori provengono da paesi con migliori risultati medi nei test PISA hanno performance migliori di quelle dei loro coetanei che studiano nello stesso sistema scolastico ma i cui genitori sono nati in paesi con risultati medi peggiori. Tale risultato permane anche comparando alunni della stessa scuola e a parità di livello di istruzione e occupazione dei genitori.

Adoperando i valori così stimati, risulta che almeno il 12 per cento della varianza totale tra paesi nei risultati al test PISA può attribuirsi a differenze nei valori culturali veicolati dalla famiglia d’origine. Almeno un terzo della differenza media tra la performance dei paesi dell’est dell’Asia e quella dei paesi del sud dell’Europa (che corrisponde secondo l’OECD a un gap di circa due anni di istruzione) permane anche quando si confrontano, in un paese terzo, gli studenti con genitori provenienti da queste due aree del mondo.

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