DirCredito: Il Consiglio Nazionale all’Abi: i banchieri riconoscano i loro errori

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L’Abi ponga immediatamente fine all’attacco pretestuoso e inaccettabile che, con la disdetta
anticipata dei Contratti Nazionali, ha sferrato ai lavoratori bancari – cosi Maurizio Arena, Segretario
Generale DirCredito, a conclusione dei lavori del Consiglio Nazionale del Sindacato che
rappresenta le alte professionalità del settore creditizio italiano. L’Associazione delle banche,
invece di trincerarsi dietro l’alibi dell’inadeguatezza professionale dei lavoratori, per giustificare la
situazione di difficoltà attraversato dalle banche, dovrebbe cominciare ad ammettere gli errori
compiuti nel passato, anche recente, da un top management strapagato, incline ad applicare
soluzioni organizzative e modelli di business che hanno ulteriormente aggravato gli effetti della
crisi, elaborati da consulenze costosissime e sempre uguali a se stesse.
I bancari sono stanchi di rappresentare il capro espiatorio di queste scelte gestionali improntate
alla realizzazione di profitti per pochi, a discapito degli interessi dell’intera collettività.
Sarebbe bene piuttosto che le banche si concentrassero sul rilancio dell’economia reale, riaprendo
l’accesso al credito alle famiglie e alle imprese.
L’Abi ritiri le accuse, riportate sulle lettere di disdetta in maniera gratuita e provocatoria, sulla
scarsa professionalità e inadeguatezza della categoria.
Ho ricevuto -prosegue Arena- un mandato pieno e unanime da parte dell’Organizzazione per
respingere il tentativo di Abi di scardinare la categoria, privandola di un solido impianto
contrattuale. Con questo spirito DirCredito si rivolge a tutti i Sindacati del settore per ricercare
strategie e azioni unitarie e condivise con l’obiettivo imprescindibile di tutelare l’intero settore:
aree professionali, quadri direttivi e middle management, tutti pesantemente sotto attacco.
Arena conclude rivolgendosi ai lavoratori, affinché aderiscano massicciamente allo sciopero del
prossimo 31 ottobre, mai come oggi necessario per la salvaguardia dei diritti e per la difesa del
futuro dei lavoratori.

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