Dopo cinque anni di “guerra” arriva la pace tra Mediaset e Vivendi
Il colosso francese Vivendi venderà le azioni Mediaset detenute tramite la Simon Fiduciaria e pari al 19,19% del capitale nell’arco di un quinquennio.
Performance positiva anche per oggi per il titolo Mediaset

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Il colosso francese Vivendi venderà le azioni Mediaset detenute tramite la Simon Fiduciaria e pari al 19,19% del capitale nell’arco di un quinquennio. Al contempo, Cologno Monzese si riserva la facoltà di acquistare quelle invendute al termine di ogni 12 mesi e sulla base del prezzo annuale stabilito. Vivendi inizierà a cedere i titoli a partire da questa estate a un prezzo di 2,75 euro e fino ai 3,10 euro del quinto anno. E in qualsiasi momento, a 3,20 euro. Inoltre, venderà a Fininvest un altro 5% di azioni Mediaset di suo diretto controllo tra un paio di mesi a 2,70 euro ciascuna, riservandosi solamente una partecipazione del 4,61%. Stamattina, il titolo saliva di oltre il 4% a 2,79 euro sulla notizia dell’accordo.

Sono questi i termini salienti dell’accordo tra i due colossi delle telecomunicazioni. Ciascuno ritirerà le cause legali intentate contro l’altro e Vivendi non si opporrà al progetto MediaForEurope, naufragato nell’estate scorsa proprio per l’opposizione dei francesi presso i tribunali di Spagna e Olanda.

Lo scontro sulle azioni Mediaset

Ma procediamo con ordine. Cos’era successo? Nell’aprile 2016, Vivendi sigla un accordo con Mediaset per rilevare Premium e per uno scambio azionario reciproco del 3,5%. A luglio, straccia l’intesa. Le azioni Mediaset collassano in borsa e Cologno Monzese porta la società di Vincent Bolloré, sino ad allora amico della famiglia Berlusconi, in tribunale. A Fininvest capiscono che i francesi vogliono scalare la società, cosa che realmente accade quando Vivendi arriva a detenere il 28,8% delle azioni Mediaset.

A quel punto, interviene l’Autorità Garante per le Comunicazioni. Poiché Vivendi deteneva già il controllo in TIM, l’authority impone il “congelamento” della partecipazione eccedente il 10% in un veicolo a parte.I francesi sono costretti ad ottemperare alle leggi anti-monopolio e affidano il 19,19% a Simon Fiduciaria. Nel frattempo, la famiglia Berlusconi non resta a guardare. Dà vita al progetto MediaForEurope, con cui intende trasferire la sede legale in Olanda. Fininvest avrebbe conservato il controllo, pur detenendo azioni Mediaset per una percentuale inferiore alla maggioranza assoluta. E ciò, in virtù della particolare legislazione finanziaria olandese, che consente alle società di ponderare le azioni in assemblea sulla base dell’anzianità di detenzione. Praticamente, la famiglia Berlusconi, fondatrice di Mediaset, avrebbe pesato di più degli azionisti arrivati dopo, a parità di pacchetto detenuto.

MediaForEurope prevedeva anche la fusione per incorporazione con le controllate Mediaset Espana e la tedesca ProSiebenSat. Tuttavia, Vivendi si opponeva nei tribunali di Spagna e Olanda e l’anno scorso vinceva le cause. Un’altra mazzata arrivava dalla Corte di Giustizia UE, che accoglieva il ricorso dei Bolloré contro i vincoli dell’AgCom. Pochi giorni fa, la notizia che il Tribunale di Milano condannava Vivendi a un risarcimento di 1,7 milioni di euro per il mancato acquisto di Premium. La cifra, notevolmente inferiore ai 3 miliardi richiesti da Mediaset, sembrò rappresentare una sconfitta per la famiglia Berlusconi. Tuttavia, la sentenza nei fatti ha agevolato l’accordo tra le parti, creando un ritrovato clima di distensione.

Riprende il progetto MediaForEurope

E adesso? Mediaset ripresenterà il piano olandese per trasferirsi in Olanda. In questo modo, il controllo proprietario della famiglia Berlusconi tramite Fininvest sarebbe “blindato”. E stavolta, senza opposizione di Vivendi, il piano avrebbe elevatissime probabilità di riuscita. Da notare che questa pace sia stata trovata in un momento di evidente miglioramento delle relazioni diplomatiche italo-francesi. L’intesa tra il premier Mario Draghi e il presidente Emmanuel Macron sembra perfetta, come testimonia il recente arresto di una decina di ex brigatisti italiani riparati in Francia da decenni. Insomma, il clima politico avrebbe agevolato l’intesa.

E i francesi non se ne andranno via da Milano del tutto a mani vuote.Mediaset ha appena deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario di 30 centesimi per azione, per cui la sola Vivendi incasserà sui 100 milioni. Ma bisogna fare i conti con una grossa minusvalenza alle attuali condizioni di mercato. Vivendi acquistò le azioni Mediaset nel 2016 a un prezzo medio di 3,70 euro, mentre oggi il titolo a Piazza Affari si attesta a poco meno di 2,8 euro. Il pacchetto nell’insieme vale 310 milioni in meno degli 1,258 miliardi spesi. Considerato che anche l’avventura in TIM sia finita male – il governo italiano è entrato con CDP e ha fatto asse con i fondi stranieri per estromettere i francesi dalla plancia di comando – la campagna d’Italia di Vivendi è finita in vacca.

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