Presenze turistiche record nelle città d’Italia nei primi sei mesi del 2023 e quasi sempre vengono superati i livelli del 2019. Milano ha registrato poco più di 4 milioni di arrivi in città che superano i 5,5 milioni considerando l’area urbana. Maggio è il miglior mese di sempre per presenze sia in città (790.281, +22% sul 2019) sia nell’area urbana (1.096.475, +15%) mentre giugno 2023 chiude con 752.695 arrivi in città (+18% sul 2019) e 1.034.638 nell’area urbana (+11%). L’estate promette altri record grazie a grandi eventi e gare sportive che attireranno appassionati da tutto il mondo. Si parte con la Coppa del Mondo di ginnastica ritmica (21-23 luglio), per continuare con i Mondiali di Scherma (22-30 luglio) e gli Europei di Sport Equestri (29 agosto-3 settembre). «Il superamento ogni mese dei livelli pre-Covid, con lo storico picco di arrivi a maggio, mese con il più alto numero di turisti mai raggiunto prima, dimostra che Milano non ha perso di interesse nel periodo pandemico – commenta Martina Riva, assessore al Turismo della città -. Se il 2022 è stato l’anno della ripresa del turismo nel capoluogo lombardo, il 2023 sta dimostrando di saper tenere il passo e migliorare le performance 2019, puntando a diventare il nuovo benchmark».
Dominano gli stranieri
Tra arte, cultura, enogastronomia e natura la Toscana si prepara a un record di presenze grazie all’incoming. A dirlo una indagine commissionata da Toscana Promozione Turistica e condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze, presentata a palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione. Le stime certificano i segnali di crescita registrati nei primi cinque mesi del 2023 e indicano un’ulteriore espansione grazie soprattutto alle richieste di prenotazione provenienti dall’estero. In estate la quota di mercato della domanda internazionale tornerà a superare il 50% (era il 37% un anno fa), con presenze ben oltre quelle del 2019. Saranno soprattutto turisti europei attratti da mare, città d’arte e borghi, ma segnali di crescita arrivano anche da alcuni mercati extraeuropei. Le stime per l’estate indicano +4,7% di arrivi e +4,3% di pernottamenti rispetto al 2022. In valori assoluti si potrebbe arrivare a oltre 5,9 milioni di arrivi e oltre 23,9 milioni di pernottamenti, superando i risultati pre-pandemia e oltre 12 milioni saranno di ospiti provenienti dall’estero. Gli albergatori segnalano un deciso aumento delle richieste di prenotazioni giunte dai mercati esteri (+8%). Positive anche le prospettive per le strutture extralberghiere (+3,8%), con le imprese che operano in città e centri d’arte dovrebbero registrare le migliori performance (+9,2%). Per quanto riguarda la provenienza i maggiori incrementi sono legati agli arrivi dagli Usa ma si confermano anche quelli tradizionali europei: francesi, olandesi, tedeschi, svizzeri, austriaci, britannici, belgi, polacchi, spagnoli e scandinavi. Tra quelli extraeuropei aumento previsto anche per Canada e Brasile e ripresa delle prenotazioni asiatiche come Cina, Giappone, India.
Chi vince il match Torino - Napoli?
Torino e Napoli, due destinazioni non canoniche ma ricche di tesori artistici, musei e fascino. Le previsioni per alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, tour operator e operatori congressuali dell’ex capitale sabaudia sono in area positiva fino a settembre con saldi ottimisti/pessimisti in linea con le precedenti rilevazioni. Lo rileva il focus realizzato dall’Unione Industriali di Torino in occasione della tradizionale indagine congiunturale.
Ben diversi i trend per Napoli dove nel primo semestre, secondo i dati della locale Federalberghi, è stato superato il 78% di tasso di occupazione media delle camere, con un incremento rispetto allo stesso periodo (gennaio-giugno) dello scorso anno di quasi il 10% (68,5%). Un vero e proprio boom per il capoluogo campano dove a giugno si è sfiorato il 90% di tasso di occupazione delle camere, trend agevolato da concerti, mostre senza dimenticare la grandiosa festa per festeggiare lo scudetto del Napoli. Significativo l’incremento della permanenza media che si avvicina a tre notti. Il mix della clientela vede un perfetto equilibrio tra italiani e stranieri. Primeggiano gli statunitensi, seguiti da francesi e giapponesi. Un successo che Napoli sta provando a consolidare con l’aumento dell’offerta di posti letto e le aperture, nei prossimi anni, di tre strutture alberghiere di brand internazionali, e il lavoro per migliorare i servizi.
La riflessione di Bernabò Bocca
L’industria dell’ospitalità sta vivendo i suoi mesi più caldi ma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, guarda al 2024 e si chiede «cosa accadrà il prossimo anno?». Secondo Bocca siamo di fronte «a una crescita importante ma a mio giudizio non è una crescita sana, che sarebbe dell’8-10%, ma non quando si hanno scatti così violenti, in questo momento le città d’arte sono sopra al 25% rispetto all’anno scorso, il tema è vedere cosa accadrà il prossimo anno». Per il presidente di Federalberghi «a siamo diventati mono mercato – dice Bocca -. Stiamo andando molto bene sul mercato americano, quindi vanno molto bene le destinazioni Italia che vivono di quel tipo di turismo, come Roma, Firenze, Venezia dove si fa difficoltà a camminare viceversa, il resto d’Italia che vive di turismo italiano e anche europeo hanno difficoltà». C’è poi il confronto a distanza con l’ospitalità extraalberghiera, in particolare dei B&B. «A Roma non c’è portone dal quale non escano turisti con il trolley. Occorre un minimum stage. Un albergo lo posso affittare per una notte sola. Per le locazioni turistiche occorre un periodo minimo di tre notti. Perché queste esercizi che hanno indubbi vantaggi non possono fare concorrenza agli alberghi sulla notte secca».