La Guardia di finanza di Aosta ha terminato le verifiche fiscali nell’ambito dell’operazione che portò all’arresto nell’agosto 2018 di tre persone, padre e due figli, per bancarotta fraudolenta collegata al fallimento di società del settore alimentare che gestivano dei discount in provincia di Aosta. La posizione dei tre ora si è aggravata.
Le Fiamme gialle hanno passato al setaccio i conti delle società riconducibili a Francesco Cannatà, 75 anni, ed ai figli Vasco e Milo, rispettivamente di 42 e 46 anni. È emersa “una enorme mole di operazioni tutte non giustificate” per un totale di “quasi 69 milioni di euro di maggiore base imponibile sottratta a tassazione, nonché un’Iva relativa di poco inferiore ai 13 milioni di Euro”, spiega la Gdf. Secondo i nuovi calcoli gli importi distratti ammontano a 6,3 milioni di euro di cui 4,7 trasferiti su conti di altre società e 600.000 sui conti personali degli amministratori.
Visto l’ammontare delle somme, sono scattate le contestazioni penali per dichiarazione infedele e omessa dichiarazione.
Secondo quanto è emerso dalle indagini i tre amministratori avrebbero tentato di nascondere la situazione di insolvenza delle società spostando risorse finanziarie da un conto all’altro “senza alcuna ragione giuridica od economica – sottolinea la Gdf -, in totale spregio all’autonomia gestionale ed amministrativa che dovrebbe caratterizzare ogni singolo soggetto giuridico ed aggravando ulteriormente lo stato di decozione”.