Fidindustria Emilia Romagna: in attesa del rafforzamento patrimoniale operatività appoggiata su Unionfidi Piemonte

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Dal 10 Aprile, giorno in cui Fidindustria Emilia Romagna è stata privata della sua operatività da Bankitalia, è partito un piano di ricapitalizzazione (brochure). In attesa che i soci rispondano all’appello, Fidindustria ha stipulato una convenzione con Unionfidi Piemonte per rispondere alle richieste di intervento delle sue imprese socie.

Ecco i termini del piano di ricapitalizzazione deliberato dall’Assemblea di Fidindustria lo scorso 20 maggio:

  • la proiezione delle grandezze economiche e patrimoniali ha evidenziato un fabbisogno di capitale aggiuntivo di 15 milioni di euro (10 mn nel 2013, 3 nel 2014 e 2 mn nel 2015);
  • i capitali saranno richiesti alla regione e a soci sovventori per la maggior parte, ma anche le imprese associate contribuiranno per un importo che si spera raggiunga i 3,4 milioni;
    • della somma chiesta alle imprese socie,  una parte è in contropartita dell’aumento del valore unitario della quota(che vale per tutta la compagine sociale) dovrebbe interessare circa 4.500 imprese del territorio che hanno in corso, o che hanno avuto in passato, una pratica di garanzia. La quota socio , per tutte le categorie di socio, passa da € 250 a € 1.250. Ciò significa che: i nuovi soci dovranno versare una quota associativa pari a € 1.250, mentre i soci che posseggono un quota inferiore a € 1.250 procederanno alla sua integrazione aderendo alla capitalizzazione; i soci che adegueranno la quota potranno richiedere garanzie a confidi convenzionati (come Unionfidi Piemonte);
    • l’altra parte potrà essere versata a titolo di contributo volontario pari ad almeno € 1.000 ( per imprese con fatturato inferiore a 3 MLN) o almeno € 2.000 ( per imprese con fatturato superiore). I soci potranno aderire con contribuzioni superiori. La brochure informativa ricorda che il versamento in questione è fiscalmente deducibile, e che dà diritto ai servizi di consulenza advance e uno sconto del 20% sul costo della prima pratica di garanzia.

La risposta che daranno le aziende sarà un test importante del senso di appartenenza rispetto al confidi settoriale dell’industria emiliano-romagnola.

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