FPA presenta il documento “Sedici domande al Fondo Pensione Agenti”
Per salvare il Fondo Pensione Agenti di tempo ne è rimasto poco

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Un botta e risposta semplice e chiaro che ripercorre in 16 punti le vicende che hanno coinvolto il fondo ed è volto a rassicurare gli iscritti sulla ritrovata stabilità e sull’importanza di FPA per il futuro degli agenti.
L’obiettivo principale è quello di fare chiarezza, dopo tanti dubbi ed incertezze manifestate dagli iscritti, spesso vittime di una cattiva informazione sui motivi della crisi che ha condotto al commissariamento e che ha messo  in discussione il valore dell’istituzione e la sua fondamentale importanza per la categoria.
Nel documento si spiega, in maniera chiara e concisa che il Fondo Pensione Agenti resta  il più conveniente e vantaggioso per gli iscritti, perché garantisce una pensione più elevata, a minor costo per chi aderisce, anche grazie al contributo delle compagnie che, invece, non sussiste negli altri fondi.  Inoltre, la prestazione definita permette di beneficiare delle prestazioni accessorie per invalidità e morte.
Si puntualizza che anche nei fondi a contribuzione definita  (i fondi privati gestiti da imprese finanziarie o da aziende), l’andamento della gestione finanziaria può influenzare   le pensioni  che in caso di crisi, potrebbero ridursi rispetto alle aspettative. Inoltre questa tipologia di fondi contempla solo alcune prestazioni accessorie, peraltro a pagamento.
Gli accorgimenti messi in atto dalla Covip hanno determinato una stabilità duratura nel tempo e il bilancio tecnico del  2015 registra un attivo di 42 milioni di euro.  La crisi è ormai superata e FPA si presenta  solido  in una lunga prospettiva temporale perché non sussiste più alcun disavanzo prospettico.

Questo documento ha l’unico importante obiettivo di dare a tutti gli strumenti per prendere una decisione consapevole sulla propria  permanenza nell’istituzione, in formando dei rischi che si possono correre in caso di trasferimento o di adesione a fondi di natura diversa.

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