I francesi cercano alleati per combattere i paradisi fiscali
Conti in Svizzera, l’accordo sul Fisco Addio anonimato, così le sanzioni

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La reazione non si è fatta attendere. Pochi giorni dopo le rivelazioni dei documenti Swissleaks, da cui emergono i dettagli di una frode fiscale di dimensioni planetarie, un gruppo di socialisti francesi ha proposto di “dichiarare guerra” alla Svizzera.

La rete “Inventons demain” (Inventiamo il domani) ha fatto la sua proposta sul blog di Mediapart. La retorica dei giovani socialisti francesi pro governo Hollande è la seguente: in tutti i paesi d’Europa le multinazionali realizzano copiosi ricavi senza pagare un euro di tasse, le reti del crimine organizzato proliferano grazie a delle banche poco attente e i movimenti politici estremisti crecono in popolarità grazie alle rivelazioni sugli ultimi scandali di corruzione.

Nel documento i socialisti chiedono che le tre principali potenze dell’area euro applichino sanzioni senza precedenti ai “paradisi fiscali”, che siano “proporzionali alle perdite finanziarie che hanno inflitto”.

“I paradisi del fisco hanno la caratteristica di essere dei giganti finanziari, ma anche dei nanipolitici ed economici. Senza più tergiversare, proponiamo un nuovo metodo, nell’ambito di una nuova alleanza”.

“L’esempio svizzero dà un’dea del rapporto di forza che possiamo creare”. La Germania, l’Italia e la Francia rappresentano il 35% delle esportazioni verso il paese, mentre nel senso opposto Berna conta solo per il 5%.

“Imponendo delle tariffe doganali del 30% potremmo utilizzare la forza del diritto internazionale per obbligare il paese ad abbandonare il segreto bancario e uscire dall’ombra. Cosa aspettiamo?”.

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