Ftse Mib: il rimbalzo si ferma

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borsa italianaIl Ftse Mib ha toccato a piu’ riprese giovedi’ area 20390/95 senza riuscire pero’ a portarsi oltre l’ostacolo e avviando, dopo la riunione della Bce, una flessione. Mario Draghi ha annunciato la revisione al rialzo per le stime di inflazione e PIL nel 2019, un discorso che non e’ piaciuto i mercati perche’ rende meno probabili misure espansive. Per il 2019 l’inflazione dell’Eurozona e’ attesa all’1,3% (era 1,2%), all’1,4% nel 2020 e all’1,6% nel 2021, quindi sempre al di sotto del target del 2% mentre il Pil dovrebbe arrivare quest’anno all’1,2% (era atteso in precedenza all’1,1%), all’1,4% nel 2020 (era 1,6%) e all’1,4% nel 2021 (era 1,4%). Draghi ha comunque anche affermato che nella riunione odierna alcuni membri del direttivo BCE hanno sollevato la possibilità di tagli dei tassi d’interesse, di un riavvio del Quantitative Easing, di un’ulteriore estensione della “forward guidance”, ossia delle informazioni in merito ai futuri orientamenti della politica monetaria. L’atteggiamento resta quindi da colomba, ma paradossalmente il fatto che la situazione, almeno per quest’anno, non sia in deterioramento, allenta le pressioni ad agire con il massimo potere di fuoco possibile. Al Ftse Mib servirebbe la rottura di area 20500, 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di meta’ aprile, per poter estendere il rialzo in atto dai minimi di fine maggio almeno fino al gap del 17 maggio con lato alto a 21080 circa. Sotto area 20000 le prospettive di crescita risulterebbero scarse, probabili invece in quel caso ribassi verso i 19500 punti, ultimo supporto in grado di evitare un ulteriore approfondimento fino a 18800 circa.

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