Ftse Mib scende dai massimi e sale +0,52%
borsa italiana

Ancora nessun commento

L’Europa digerisce il dato relativo al Pil della Cina, che nel terzo trimestre è cresciuto a un tasso annuale +6,9%, lievemente al di sopra del +6,8% atteso dal consensus, ma al ritmo più basso dalla crisi finanziaria, ovvero dal 2009.

Il rallentamento della Cina è scontato dai mercati; inoltre, la nota positiva è che comunque l’indicatore ha battuto, seppur di poco, le previsioni. Detto questo, lo stesso premier cinese ha ammesso nel fine settimana che non sarà facile centrare il target di crescita del 7% fissato per quest’anno.

Sul valutario, euro -0,04% a $1,1344. Dollaro/yen -0,05% a JPY 119,38. Euro/yen -0,11% a JPY 135,43, euro sterlina -0,17% a GBP 0,7338. Euro/franco svizzero -0,06% a CHF 1,0823.

Appuntamenti cruciali della settimana saranno il meeting dell’Opec a Vienna, a cui parteciperanno altri grandi produttori di petrolio, come la Russia. Al vaglio la proposta del Venezuela, che chiede di tornare a un regime di tagli dell’offerta, al fine di permettere al barile di rimanere sopra la soglia di $70 al barile. La decisione dell’Arabia Saudita di mantenere la produzione invariata ha avuto infatti consegnuenze negative sul paese, le cui entrate sono dipendenti per lo più dai ricavi ottenuti con la vendita del greggio.

A tal proposito, i futures sul petrolio hanno guadagnato terreno durante le contrattazioni sui mercati asiatici, dopo quattro sedute consecutive di ribassi, per poi tornare a fare dietrofront e scivolare con -1,29% a $46,65 al barile. Brent -1,57% a $49,67. Oro -0,41% a $1.172,45.

Sul Ftse Mib, contrastati i bancari. Mps recupera terreno e fa +0,49%, Bper +0,63%, BPM -0,28% e BP +1,28%, Ubi Banca -0,14, Unicredit +0,34%. Tra gli altri settori bene FCA +2,17%, giù Tenaris -0,73%, Ferragamo -0,29%, Mediaset -0,18%. Telecom Italia +0,96%.

L’azionario globale è reduce dai guadagni di venerdì scorso, che hanno permesso allìindice di riferimento MSCI World Index di testare il record degli ultimi due mesi, sulla scia delle speculazioni secondo cui i tassi di interesse Usa saranno alzati più avanti nel 2016. In particolare, stando a quanto riporta Bloomberg, le probabilità di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve nel meeting della prossima settimana sono scese ad appena il 6%, rispetto a più del 40% di un mese fa. I futures sui fed funds stimano un nulla di fatto della Fed con una probabilità superiore al 50% fino al marzo del 2016.

A ottobre l’MSCI World Index ha guadagnato +6%. A meno che non ci sarà un dietrofront nel corso di questa settimana, l’indice concluderà il miglior mese dal 2011, dopo gli $11.000 miliardi di capitalizzazione bruciati durante l’estate.

Focus questa settimana sulla riunione della Bce, giovedì 22 ottobre. Si scommette su un rafforzamento del QE da parte della Bce di Mario Draghi, in modo particolare dopo il dato che ha confermato che in Eurozona l’inflazione che è tornata negativa. Eurostat ha confermato che i prezzi della zona euro sono scesi -0,1% a settembre, contro il tasso di inflazione a +0,1% di agosto.

A tal proposito, i futures sul petrolio hanno guadagnato terreno durante le contrattazioni sui mercati asiatici, dopo quattro sedute consecutive di ribassi, per poi tornare a fare dietrofront con -0,63% a $46,96 al barile. Brent -0,55% a $50,18. Oro -0,32% a $1.173,56.

Asia negativa: Tokyo -0,88%, Hong Kong -0,40%, Sidney piatta, Shanghai -0,19%, Seoul invariata. Altri dati economici sono stati diffusi in Cina quali la produzione industriale, salita su base annua +5,7% a settembre, peggio del +6% atteso e al di sotto del +6,1% di agosto. In particolare gli investimenti in asset fissi sono cresciuti a un tasso del 10,3% nei primi nove mesi del 2015, al di sotto delle attese del +10,8%.

Eccezione positiva per le vendite al dettaglio, +10,9% a settembre, lievemente al di sopra delle attese di Reuters, +10,8%.

Sul valutario, euro +0,11% a $1,1361. Dollaro/yen -0,08% a JPY 119,35. Euro/yen +0,01% a JPY 135,60, euro sterlina -0,07% a GBP 0,7346. Euro/franco svizzero invariato a CHF 1,0829.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI