Futuro a tinte fosche quello che sembra prospettarsi per Piombino e i lavoratori delle ex acciaierie Lucchini
Fonti delle acciaierie di Piombino fanno sapere che sul futuro c’è totale sintonia con il governo.
acciaieria di piombino

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Fonti delle acciaierie di Piombino fanno sapere che sul futuro c’è totale sintonia con il governo. Stiamo procedendo sull’addendum dell’accordo di programma e ci aspettiamo quanto prima la firma dell’accordo con Rfi» per la commessa delle rotaie da Rete ferroviaria italiana.

A lanciare l’allarme è il deputato livornese Andrea Romano che chiama in causa il governo per avere chiarimenti sulla vicenda: «Una notizia destinata ad avere un enorme impatto su tutto il settore siderurgico italiano, e in particolare sull’area industriale della costa toscana, che arriva dopo anni in cui Jsw non ha rispettato nessuno degli accordi sottoscritti al momento dell’acquisizione: è assolutamente necessario che il ministro Giorgetti riferisca quanto prima alle Camere su queste novità. Con l’occasione — ha concluso — richiamiamo il ministro a vigilare sulla definizione della commessa rotaie. A maggior ragione dopo l’annuncio di Jindal, sarebbe inaccettabile che la proprietà ormai in fuga si aggiudicasse una commessa tanto sostanziosa da Rfi senza alcun vincolo o responsabilità». E proprio le mosse del governo sono quelle che aspetta la Regione prima di prendere posizione, perché in una nota congiunta le segreterie Fim Fiom Uilm Rsu JSW-PioLog-GSI riportano di una telefonata con il vicedirettore di Jsw Steel Italy, Marco Carrai, che avrebbe smentito la vendita: «Abbiamo chiesto una smentita ufficiale e scritta che al momento ancora aspettiamo — scrivono — nel mentre chiediamo una verifica urgente al minístro Giorgetti. In questi giorni è emersa — concludono — anche la notizia della possibilità di assegnare la commessa degli smantellamenti, commessa che permetterebbe alla proprietà indiana di continuare a far cassa continuando solo a fare annunci di investimenti futuri».

I sindacati promettono una grande mobilitazione in attesa di un incontro al Mise per avere garanzie sui posti di lavoro, mentre preoccupazione è espressa anche dalla segretaria regionale del Pd, Simona Bonafè: «Oggi più che mai la produzione di acciaio è un patrimonio e può essere motore per una ripresa complessiva dell’area e della costa toscana e non possiamo permettere che la siderurgia piombinese resti ancora ferma e i suoi lavoratori nell’incertezza». Duro anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: «Dopo anni di continue prese in giro, un’altra doccia fredda sui lavoratori delle acciaierie di Piombino». 

Ministro Orlando 

«La proprietà deve dire cosa vuole fare: io credo che sia urgente che sia chiamata a un confronto». Lo ha affermato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, a proposito degli ultimi sviluppi della vertenza delle acciaierie di Piombino. «Non stiamo parlando di una piccola realtà aziendale – ha detto Orlando, a margine di un convegno a Firenze – stiamo parlando di un segmento molto importante, di una filiera strategica per il paese come l’acciaio, e da questo punto di vista credo che sia doveroso chiedere chiarimenti a Jindal».

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