Il futuro dell’automotive passa dalle startup
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Lo sa bene PSA Group, la seconda casa automobilistica d’Europa, che ha deciso di creare un fondo per coinvolgerle, sostenerle e attirarle a sé. Carlos Tavares, presidente del Gruppo che comprende marchi come Peugeot, Citroën e DS, ha svelato il piano del gruppo per incrementare margini operativi e fatturato. Si chiama “Push to Pass” e prevede, in sei anni (fino al 2021), un fondo da 100 milioni per le startup che operano nel campo della mobilità. 

Per finanziarlo, il gruppo automobilistico attingerà dai ricavi generati dai dati. Per Carlos Tavares arriveranno dalla partnership con IBM (annunciata ad aprile 2016) che entro il 2021 dovrebbe portare 300 milioni di euro di ricavi.

In sei anni, dal 2016 al 2021, il Gruppo lancerà 34 nuovi prodotti (24 auto, tra cui 4 elettriche e 7 ibride, 8 veicoli commerciali e un pick-up), ridurrà il costo di produzione per vettura, aprirà un impianto in Algeria, cercherà partner per uno stabilimento in India e uno stabilimento nel Sud Est asiatico, si espanderà in Cina (per arrivare nel 2018 a vendere un milione di auto), diversificherà nei “servizi di mobilità” e tornerà in USA. «PSA non diventerà un’azienda globale se non sarà presente negli Usa» ha sottolineato Tavares. 

Sempre nel quadro del “Push to Pass”, PSA mira a diventare un fornitore globale di servizi di mobilità. Per farlo, Il gruppo cambia rotta: non vuole essere più solo un fornitore nell’ecosistema dell’automotive, ma mira a diventare un “fornitore di soluzioni per la mobilità”. Questo segna un punto di svolta, già percorso da alcuni dei suoi concorrenti (come Ford o BMW). Ma le nuove nuove offerte previste dal piano richiedono nuovi strumenti digitali. Per questo motivo, il piano 2016/2021 prevede anche l’investimento in startup tecnologiche che sviluppino servizi legati alla mobilità (tra cui: servizi di car sharing B2C, car sharing B2B, gestione della flotta, post-vendita, servizi per auto intelligenti e piattaforme relative ai big data nell’automotive).
Il gruppo ha anche appena investito in TravelerCar, una startup che offre nuove soluzioni di parcheggio e di noleggio auto.

PSA e IBM stanno lavorando insieme per rafforzare la loro partnership nel settore dei servizi connessi. Una scelta che mira ad accelerare e ampliare l’offerta di nuovi servizi nei veicoli. In che modo? Lavorando sui dati anonimi che provengono da ogni singola automobile. 

Questi dati consentono la creazione di applicazioni basate su numeri di grandi dimensioni (big data). 

«Al di là delle previsioni sulle condizioni del traffico, per esempio, possiamo basarci sul tasso di innesco del sistema ABS per individuare le aree maggiormente soggette a incidenti» ha spiegato sempre Carlos Tavares. Il piano del gruppo è certamente ambizioso. Non ci resta, ora, che stare a guardare.

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