Gli ispettori della Banca d’Italia tornano a fare visita alla Banca Popolare di Milano. Tra gli obiettivi controllare che i nuovi vertici stiano portando avanti con efficacia una serie di misure per risanare la banca e in particolare per ridurre rischi da 7,7 miliardi di euro che gravano sul patrimonio. Secondo fonti finanziarie, da lunedì una decina di ispettori di Bankitalia si è insediata negli uffici di Bpm, in piazza Meda a Milano, per avviare un’indagine ampia a 360 gradi che con ogni probabilità durerà qualche mese. L’ispezione servirà a verificare che siano state eliminate in tutto o in parte le «criticità organizzative» rilevate nella precedente ispezione che Bankitalia fece dal settembre 2010 al marzo 2011. Da inizio anno i vertici della banca, il presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi e il consigliere delegato Pietro Montani, sono al lavoro per tamponare e rimediare a una situazione ereditata dalla gestione Ponzellini che, finita nel mirino di Bankitalia, aveva generato «fattori di ponderazione prudenziali», nel gergo finanziario add ons, per 7,7 miliardi.
Una zavorra che pesa molto sul patrimonio. Basti pensare che ora il Core Tier 1 di Bpm, cioè il coefficiente di solidità patrimoniale, è circa al 9% mentre senza gli add ons salirebbe quasi all’11%.
Compito di Bankitalia sarà valutare anche se sono stati fatti passi avanti anche sulla governance e la struttura del gruppo perché sia garantita l’indipendenza e il buon funzionamento della banca. Oltre all’ispezione di Bankitalia anche le Fiamme Gialle hanno fatto visita a Bpm. Il Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Milano è tornato nella sede di Piazza Meda per acquisire i libri contabili della banca. Nel mirino ci sarebbero fatture e schemi di operazioni volte ad eludere il Fisco.