I francesi preparano l’assalto a Mediobanca

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Il salotto buono di Mediobanca è in crisi. Spunta il rebus straniero nel destino di Piazzetta Cuccia.

Il dossier riguarda il nuovo accordo tra i soci che eserciteranno il controllo della banca, e in particolare le manovre del finanziare bretoneVincent Bollorè, “che manterrà il proprio 6% della banca, quota singola inferiore solo a Unicredit (8,697%)”.

Tuttavia, “entro la fine dell’anno l’industriale francese piloterà l’ingresso di un nuovo azionista nell’accordo di governo della banca in sostituzione della compagnia assicurativa Groupama, appena uscita dal patto con il suo 4,928% che, insieme al pacchetto di Bollorè portava all’11% la partecipazione ufficiale dei francesi in Piazzetta Cuccia”.

Bollorè non ha fatto mistero sui propri piani quando, nel salutare l’uscita di Groupama, ha ricordato che il gruppo dei soci francesi rappresenta l’11% del capitale di Mediobanca. Groupama è uscita sì dal patto, ma non ha alcuna intenzione di “vendere la partecipazione italianache, quindi, è solo libera dai laccioli delle intese tra grandi soci”.

Bollorè ha precisato che l’investimento in Mediobanca è “una posizione di lungo termine che testimonia la fiducia nell’economia italiana e, più in particolare, nella qualità della gestione di Mediobanca e delle Generali”.

Tutto ciò accade mentre Piazzetta Cuccia mette sul mercato le partecipazioni strategiche in editoria, tlc e autostrade; tra queste spiccano le quote in Rcs, di cui Mediobanca ha una quota di poco inferiore al 15%; il 7,3% della holding Telco che controlla Telecom, il 13,465% di Generali destinato a scendere al 10%, ma anche la holding Gemina che ha in mano gli aeroporti di Roma o Sintonia la finanziaria con cui i Benetton controllano le autostrade italiane e straniere. “Obiettivo, focalizzarsi sul core business bancario del credito al consumo di Compass e del retail di Che Banca!, oltre che dell’investment banking e delle gestioni patrimoniali”.

Mentre Bollorè prepara le prossimi mosse. Oltre alla pesante crisi di governo, l’Italia ha assistito negli ultimi giorni all’esodo dei suoi marchi, con uno governo dormiente che solo all’ultimo ha cercato pateticamente di fare qualcosa per rimediare al pasticcio Telecom.

Una cosa è certa: golden share o meno, Telecom diventerà una colonia spagnola, dopo cheTelefonica ha siglato un accordo per ottenere la maggioranza di Telco, la holding che controllala compagnia telefonica (ex) italiana. A pagare sono i piccoli azionisti beffati e, sostanzialmente, noi. Tutto questo, mentre Air France cerca di ottenere Alitalia a due soldi.

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