I livelli record di anidride carbonica sono una seria minaccia per il nostro pianeta e per tutti noi. Cosa sta succedendo e cosa possiamo fare al riguardo?
Record storico di CO2 a marzo
Lo scorso marzo abbiamo assistito a un nuovo allarmante episodio della storia del clima della Terra: i livelli di CO2 hanno raggiunto le 426 parti per milione (ppm), segnando un aumento di 4,7 ppm rispetto all’anno precedente. Questo nuovo record rappresenta il più grande aumento registrato da quando sono iniziate le misurazioni a metà del secolo scorso.
Questo notevole aumento supera tutti i record storici conosciuti, sottolineando ulteriormente la necessità urgente di intraprendere azioni decisive di fronte alla crisi climatica in cui ci troviamo.
Dove è stato registrato il nuovo record?
Questo luogo non è altro che la stazione di monitoraggio situata sul maestoso vulcano Mauna Loa alle Hawaii. Dal suo lancio, questa stazione è stata testimone del crescente impatto delle nostre azioni sull’ambiente dal 1958.
Per quasi 6.000 anni, e prima che gli esseri umani iniziassero a rilasciare enormi volumi di anidride carbonica nell’atmosfera, i livelli di CO2 erano in un tranquillo equilibrio intorno a 280 parti per milione (ppm). Ora la situazione è ben diversa, soprattutto quando nel giugno 2023 la National Oceanic and Atmospheric Administration ha dato una notizia che ci ha fatto strabuzzare gli occhi: la concentrazione globale di CO2 aveva raggiunto le 421 ppm, segnando un aumento del 50% rispetto all’epoca preindustriale.
Qual è il motivo di questo aumento?
Gli scienziati hanno la risposta: le nostre emissioni incontrollate di gas serra, combinate con l’attuale fenomeno climatico El Niño, sono il principale colpevole. El Niño è un fenomeno climatico che aumenta la temperatura e provoca siccità, che stressa la vegetazione e limita la sua capacità di fotosintesi. Ciò significa che le piante riducono la loro capacità di assorbire carbonio dall’atmosfera, con un conseguente aumento netto del carbonio rilasciato nell’aria.
El Niño che si è verificato tra il 2023 e il 2024 ha raggiunto il picco tra novembre e gennaio e ora si sta gradualmente indebolendo. Le previsioni indicano che esiste una probabilità del 60% circa che le condizioni di El Niño persistano fino a marzo-maggio 2024 e una probabilità del 40% circa che durante questo periodo si verifichi una transizione verso condizioni neutre.
Quale futuro ci aspetta?
Le implicazioni di questo aumento di CO2 sono più gravi di quanto potessimo immaginare. Si prevede infatti che questo accelererà il cambiamento climatico, innescando una valanga di eventi estremi: ondate di caldo torrido, siccità prolungate che lasciano la terra assetata, inondazioni devastanti e tempeste ferocemente distruttive.
Sebbene il cambiamento climatico sia già presente, la nostra azione congiunta potrebbe prevenire mali peggiori in futuro. Tutti possiamo fare la nostra parte per affrontare questa sfida. Dal sostegno alle politiche che promuovono le energie rinnovabili all’adozione di pratiche agricole sostenibili, ogni piccola azione conta. Insieme possiamo fare la differenza e lavorare per un futuro più sostenibile per tutti.