Il Ceo di Jp Morgan si è espresso in modo nettamente contrario all’espansione di Bitcoin
Sono esenti Iva le operazioni di cambio tra Bitcoin e altre valute

Ancora nessun commento

Secondo Dimon, Bitcoin non sarebbe altro che una ‘frode’ ai consumatori, destinata a fare ‘una brutta fine’.

Il Ceo di Jp Morgan ha espresso questo parere, nel corso di una una conferenza organizzata da Barclays. La domanda che ha innescato la polemica, riguardava l’ipotesi che la Jp Morgan avesse dei trader dedicati a questa moneta elettronica.
‘Se avessimo trader che fanno trading di Bitcoin – ha dichiarato Dimon – li licenzierei in un secondo’ poiché Bitcoin è palesemente contro le regole della stessa banca.

Secondo Dimon, Bitcoin può attecchire solo in paesi dove non ci sono altre opzioni o per tutelare i criminali e coloro che hanno l’esigenza di occultare denaro proveniente da illeciti.
‘Se si è in Venezuela, in Ecuador o in Corea del Nord, se si è uno spacciatore o un assassino allora è meglio usare i bitcoin rispetto ai dollari. Quindi ci potrebbe essere un mercato, anche se limitato’.

Per difendere la propria tesi, Dimon ha tirato fuori una metafora che riguarda i tulipani in Olanda nel 1600, quando una speculazione fece balzare i prezzi dei bulbi dei tulipani a livelli incredibili. Secondo lui, la storia si starebbe per ripetere anche per la moneta elettronica, destinata a fare la stessa fine dei tulipani.

Dimon ritiene che le autorità non permetteranno alla valuta virtuale di esistere senza essere supervisionata dagli organi di controllo: ‘Abbiamo visto la Cina, ai governi piace controllare la massa monetaria’.
Le sue dichiarazioni hanno avuto un forte impatto su Bitcoin le cui quotazioni sono scese al di sotto dei 4.000 dollari con un calo del 21% dai massimi storici.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

ALTRI ARTICOLI