Il dualismo si conferma uno dei punti di forza di Porro anche in occasione del Salone del mobile di Milano 
Porro quest’anno porta in scena al Salone del mobile di Milano il frutto di una inedita collaborazione con la progettista giapponese Nao Tamura, che ha creato tra le altre cose, la panca Origata.
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Porro quest’anno porta in scena al Salone del mobile di Milano il frutto di una inedita collaborazione con la progettista giapponese Nao Tamura, che ha creato tra le altre cose, la panca Origata.

«La nostra altra anima è poi sintetizzata nei sistemi e quest’anno presentiamo una nuova interpretazione importante di una sistema di librerie System», ha raccontato Maria Porro, quarta generazione della famiglia alla guida del marchio che si avvicina ai suoi 100 anni, da festeggiare nel 2025. «Un’altra caratteristica importante è quella di una profonda ricerca sui materiali, come per esempio un nuovo legno che nasce dall’uso di scarti di lavorazione del tranciato», ha precisato Maria Porro. Che nel nuovo showroom milanese presenta un’architettura con doppie altezze, a simboleggiare le due strade su cui affaccia lo spazio, quella veloce di Visconti di Modrone e l’altra riflessiva della pedonale via Ronchetti. 

In fiera, invece, il direttore creativo Piero Lissoni ha creato una casa-involucro bianca di forte impatto scenografico. Dai tratti pulitissimi, è una sorta di archetipo con soffitti alti sei metri e tetto a due falde. «Uno spazio speciale che prende vita con gli arredi», ha precisato Maria Porro, che arriva al Salone forte di un passo avanti nella strategia di opening dei monomarca, di cui sono testimonianza la recente inaugurazione di Seoul e la prossima di Ningbo, in Cina. «L’anno che abbiamo alle spalle e quello attuale sono senz’altro complessi, scontano problemi di logistica, trasporti difficili e una congiuntura economica sfavorevole, ma crediamo lo stesso in una crescita presidiando il Far east, con un occhio attento sull’India».

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