Il governo guidato da Giorgia Meloni si prepara a varare una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali
La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che si inserisce nell’ambito della Manovra 2026, promette di offrire una boccata d’ossigeno a milioni di contribuenti, replicando e ampliando il successo delle precedenti sanatorie fiscali.

La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che si inserisce nell’ambito della Manovra 2026, promette di offrire una boccata d’ossigeno a milioni di contribuenti, replicando e ampliando il successo delle precedenti sanatorie fiscali.

Si tratta di un progetto che punta a coinvolgere un bacino potenziale di circa 20 milioni di italiani, chiamati a regolarizzare la propria posizione con il Fisco in un’ottica di maggiore equità e sostenibilità.

Nuova rottamazione quinquies: cosa cambia per i contribuenti

La rottamazione quinquies si candida a essere il provvedimento chiave della prossima stagione fiscale. L’idea di fondo è semplice ma ambiziosa: consentire ai cittadini di chiudere i conti con il passato, riferiti a debiti tributari maturati dal 2000 al 2024, senza il peso di sanzioni, interessi di mora e aggio.

Il contribuente, dunque, sarà chiamato a versare esclusivamente il capitale e le spese di notifica, con la possibilità di scegliere tra un pagamento in unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o una comoda dilazione in dieci rate semestrali fino a novembre 2027. Una soluzione che strizza l’occhio sia a chi vuole archiviare definitivamente vecchie pendenze sia a chi preferisce una gestione più diluita nel tempo.

La strategia del governo Meloni: obiettivi e criticità

Dietro le quinte di questa sanatoria fiscale si muove una macchina organizzativa imponente, guidata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo e sostenuta con particolare convinzione dalla Lega. L’obiettivo dichiarato è quello di recuperare parte dei 1.275 miliardi di euro di crediti ancora in sospeso presso l’Erario, risorse che potrebbero rappresentare un’entrata preziosa per le casse pubbliche in vista della Manovra 2026.

Tuttavia, non mancano le voci critiche: l’Ufficio Parlamentare di Bilancio mette in guardia dal rischio che un ricorso eccessivo a queste forme di condono possa minare la fiducia nel sistema di riscossione e indebolire la compliance fiscale nel lungo periodo. Un equilibrio delicato, dunque, tra la necessità di incassare e quella di non creare aspettative di impunità per il futuro.

Un’occasione da non perdere o una soluzione temporanea?

Se da un lato la rottamazione quinquies si configura come un’opportunità per milioni di italiani di regolarizzare la propria posizione e ripartire con maggiore serenità, dall’altro resta il dubbio che simili misure possano rappresentare solo una soluzione tampone, senza affrontare alla radice il problema della pressione fiscale e della difficoltà di riscossione.

Quel che è certo è che il dibattito è destinato a infiammarsi nei prossimi mesi, mentre il governo Meloni si prepara a mettere nero su bianco i dettagli di una sanatoria fiscale che potrebbe cambiare il volto del rapporto tra cittadini e Fisco per gli anni a venire.

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2 commenti

  • Annamaria ha detto:

    Buongiorno, diciamo che chi ricorre a queste sanatorie sono persone che non incassano abbastanza per ripagare l’iva???? Di quale impunità parla l’Ufficio parlamentare di Bilancio? perchè l evasione fiscale come reato è ben altro. Ben vengano queste rottamazioni perchè chi vuole sanare il debito lo fa senza strozzarsi. Il problema rimane perchè la pressione fiscale è troppo alta. Grazie Buona giornata e buon lavoro A.P.

  • Carlo ha detto:

    Ho fatto un riassunto di quello che dovevo pagare con la rottamazione delle cartelle pagato tutto
    Ora mi vengono a rompere i coglioni in data 2014 mi stanno spremendo fino alla morte non ne posso più pensavo di essere pulito ma ti mettono nella merda

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