Il presidente Usa Donald Trump continua a migliorare e potrebbe già essere dimesso oggi
Donald Trump è stato curato dal coronavirus con un mix diverso di farmaci, tra cui terapie sperimentali
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Donald Trump è stato curato dal coronavirus con un mix diverso di farmaci, tra cui terapie sperimentali. Tutti i dettagli.

DEXAMETHASONE PER CALI OSSIGENO

Partiamo dai momenti più critici. Donald Trump, causa contagio da Covid, nelle giornate di venerdì e sabato ha avuto due cali, seppur temporanei, nei livelli di ossigeno nel sangue.

In queste due occasioni, i medici hanno somministrato al presidente degli Stati Uniti il dexamethasone, si tratta di un cortisteroide consigliato solo per i casi gravi della malattia, come da linee guida Oms.

UNO STEROIDE PER CASI GRAVI

Lo steroide ha un costo irrisorio (circa 6 euro), è usato da oltre 50 anni per diverse malattie su base infiammatoria e non è consigliato per trattare sintomi di lieve entità.

“Abbiamo deciso che in questo caso i potenziali benefici all’inizio del percorso medico probabilmente superavano i rischi”, ha detto il medico della Casa Bianca, il dottor Sean Conley.

A giugno, scrive la Cnn, i risultati preliminari di un ampio studio randomizzato, che ha coinvolto 6.400 pazienti, nel Regno Unito hanno rilevato che un regime a basso dosaggio di dexamethasone per 10 giorni riduceva di un terzo i decessi tra i pazienti ospedalizzati che necessitavano di ventilazione.

Gli Usa utilizzano il dexamethasone sin dall’inizio della pandemia per trattare alcuni pazienti con Covid-19 gravi.

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CURA CON ANTICORPI POLIMONOCLONALI

Donald Trump ha anche assunto una terapia sperimentale. L’inquilino della Casa Bianca è stato trattato con una dose di 8 grammi di un cocktail sperimentale di anticorpi policlonali prodotto dalla società di biotecnologie Regeneron. L’azienda, con sede a New York, ha confermato di aver fornito il farmaco su richiesta di “uso compassionevole” da parte dei medici del presidente.

Il mix terapeutico, REGN-COV2, si basa su due anticorpi che neutralizzavano al meglio una versione del nuovo coronavirus in laboratorio.

TRATTAMENTO SICURO ED EFFICACE

Proprio martedì 29 settembre la società di biotecnologie Regeneron aveva annunciato i primi dati di uno studio su 275 pazienti non ospedalizzati (dati non sottoposti a peer review). Gli anticorpi policlonali sono sicuri, riducono la carica virale e migliorano i sintomi, si legge nel comunicato stampa.

Attualmente la terapia non è approvata per alcun uso e non ha ricevuto l’autorizzazione per l’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

SOMMINISTRAZIONE REMDESIVIR

Secondo quanto dichiarato dai medici dell’ospedale, a Trump verrà somministrato, per 5 giorni, anche il Remdesivir, un antivirale nato per la cura dell’ebola, prodotto dall’americana Gilead. Il farmaco ha ricevuto l’approvazione per l’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration e ha lo scopo di ridurre i tempi di recupero per i pazienti con Covid-19.

“Il nostro piano è di continuare un corso di trattamento di cinque giorni con remdesivir”, ha detto il dottor Brian Garibaldi, uno dei medici che curano Trump presso il Walter Reed National Military Medical Center. sabato.

LO STUDIO DI FASE 3

Il Remdesivir, in uno studio clinico di fase 3, che ha coinvolto quasi 600 pazienti, ha dimostrato di accelerare il recupero in pazienti moderatamente malati con polmonite da Covid-19, secondo i risultati pubblicati sulla rivista medica JAMA ad agosto.

PRIMO FARMACO CONTRO COVID-19

È  il primo farmaco approvato per la cura del Covid-19. Il via libera all’utilizzo del farmaco nel trattamento anti Covid 19 è arrivato sulla base dei dati dello studio NIAID-ACTT-1, sponsorizzato dal National Institute of Allergy and Malattie infettive (NIAID) degli Stati Uniti, oltre a dati di supporto di altri studi su Remdesivir.

I DUBBI DELLA FRANCIA

L’efficacia del Remdesivir, però, non convince la Francia. Secondo quanto scrive l’Has, l’Autorità francese del farmaco, infatti, “il beneficio effettivo è considerato basso alla luce degli attuali dati preliminari che mostrano una riduzione complessiva di 4 giorni nel tempo di recupero clinico del paziente (11 giorni invece di 15) rispetto al placebo e, oltre alle cure di supporto, questo che è di dubbia rilevanza clinica”.

Il farmaco, scrive l’Autorità, “non mostra un effetto complessivo sulla mortalità a 14 giorni in questa fase, con un possibile effetto suggerito solo nei pazienti che richiedono ossigenoterapia a basso flusso”.

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