Sono tre le persone coinvolte e si tratta di Gianfranco Vecchione, Giuseppe Carotenuto e Giovanni Falanga, responsabili degli enti all’epoca della vicenda. Secondo l’accusa, avrebbero presentato richieste di erogazioni dei fondi da parte del ministero dell’Economia e della Finanza, tramite la valutazione fraudolenta delle condizioni di merito creditizio delle aziende, falsificando le lettere bancarie di rigetto, da presentare poi agli istituti di credito convenzionati per accedere ai fondi antiusura, procurandosi così un profitto di 513.475 euro. Inoltre, Vecchione e Carotenuto, nel 2012, avrebbero convinto una persona a versare la cifra di 2.400 euro per l’istruzione della pratica mentre nel 2010, Vecchione, avrebbe chiesto prestazioni sessuali a una donna, in cambio dell’erogazione di un mutuo agevolato dall’istituto di credito Bcc di Cosenza, con garanzia del fondo antiusura nella disponibilità del Confidi.
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