Imprese: chi sostiene il capitale circolante

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In tempi di crisi aumenta il numero di imprese a caccia di risorse per sostenere il capitale circolante e così si moltiplicano gli annunci dei plafond appositamente messi a disposizione. Come quello previsto dalla Cassa Depositi e Prestiti in convenzione con l’Abi, nell’ambito del programma “Piattaforma imprese”, dedicato alle esigenze delle piccole e medie imprese con un numero di dipendenti compreso fra 250 e 3.000 unità e pari a 2 miliardi di euro. Anche le Regioni però si stanno mobilitando. Il nuovo programma “Credito Adesso” promosso da Regione Lombardia e Finlombarda per sostenere le micro, piccole e medie imprese locali prevede contributi in conto interessi pari al 3% a favore delle aziende di tutto il territorio, in particolare di quelle colpite dall’embargo russo. Il plafond di 500 milioni di euro è riservato alle imprese artigiane, attive nei settori manifatturiero, costruzioni, commercio all’ingrosso, servizi alle imprese e turismo.

Per alcune imprese, invece, la soluzione al fabbisogno di capitale arriva dalla combinazione di misure operative, tra cui l’aumento dell’efficienza dei processi correlati al capitale circolante, in modo da garantire la massima conformità con le direttive e le normative vigenti, e la rinegoziazione dei termini contrattuali che influiscono sulla determinazione del cash flow. Tuttavia, la maggior parte delle opzioni disponibili risultano svantaggiose sia per il fornitore che per l’acquirente e partono principalmente da un adattamento dei termini di pagamento.
Tale adattamento può creare uno squilibrio tra fornitore e acquirente, poiché il miglioramento delle condizioni a favore di una parte (come ad esempio un minore Days Sales Outstanding, ovvero un minor numero medio di giorni necessari per la riscossione dei crediti) può essere sfavorevole per l’altra (in termini di minore Days Payable Outstanding, ovvero un minor numero medio di giorni di dilazione dei pagamenti).

La soluzione American Express

“Favorire e garantire la liquidità nella catena di fornitura – precisa Piotr Pogorzelski, VP & general manager Global Corporate Payments, American Express Italia – è fondamentale per assicurare la consegna puntuale della merce e il pagamento immediato dei fornitori, oltre che per migliorare la posizione del cash flow e rafforzare i rapporti commerciali. Le società più intelligenti hanno capito ben presto che la gestione quotidiana del capitale circolante avrebbe determinato la loro posizione futura sul mercato. In un momento in cui molte imprese stanno ricominciando a crescere e la circolazione del capitale generata dalla crescita stessa è sempre più intensa, sono davvero poche le aziende che riescono a perseguire nuove opportunità senza tener conto della propria posizione di capitale. Ad esempio, le società che vogliono finanziare la propria crescita hanno scoperto che ricorrere a soluzioni di pagamento invece che ai tradizionali istituti di credito, quali banche o provider di servizi di incasso, consente sia di diversificare le fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza dal creditore principale, sia di riservare la linea di credito primaria dell’azienda alle iniziative più importanti”.

 

American Express ha sviluppato soluzioni flessibili che consentono a fornitori e acquirenti di migliorare i rispettivi termini di pagamento in modo da favorire il flusso di capitale circolante su tutta la catena di fornitura. “Nell’ambito di questo approccio, spiega Pogorzelski, American Express si fa carico della responsabilità del finanziamento dei termini di pagamento dell’acquirente. L’acquirente può dunque eseguire il pagamento di beni o servizi mediante una delle soluzioni American Express subito dopo la consegna dei beni o dei servizi e la ricezione della relativa fattura. L’acquirente avrà quindi un termine di almeno 58 giorni, a seconda della data di emissione dell’addebito da parte del fornitore, per effettuare il pagamento direttamente a American Express. Il fornitore può invece scegliere quando desidera ricevere il pagamento, normalmente entro 5 o 30 giorni, a seconda delle esigenze di cash flow”.

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