Inchiesta FonSai, Giulia Ligresti interrogata per 7 ore dal pm di Torino

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Con l’interrogatorio di ieri di Giulia Ligresti, ex presidente Premafin, l’inchiesta FonSaisembra fare qualche passo in avanti.

Se fino ad oggi la posizione degli indagati è stata considerata «dialettica», ieri però dopo il lungo interrogatorio, oltre 7 ore, della figlia del patron Salvatore Ligresti, gli inquirenti avrebbero raccolto qualche elemento in più. Del resto non è la prima volta che Giulia Ligresti incontra il pm Marco Gianoglio, che conduce, assieme al procuratore aggiunto Vittorio Nessi, l’inchiesta per il falso in bilancio e per aggiotaggio attorno al gruppo assicurativo. Il magistrato ha già sentito Giulia Ligresti, che ieri ha formalizzato le dimissioni dal cda di Pirelli, altre tre volte nel corso dell’inchiesta partita nell’aprile 2012, durante la quale ha ordinato una perquisizione nella casa della donna. «È stato un confronto molto sereno, estremamente franco e positivo», hanno commentato al termine dell’interrogatorio i legali Alberto Mittone e Gianluigi Tizzoni, «abbiamo di fronte un magistrato molto tranquillo e colloquiale». «Certamente la signora non è serena», ha aggiunto Mittone, «i salti rappresentano sempre un rischio. E lei è stata catapultata in carcere (a Vercelli, ndr) da una vita serena e tranquilla. La lunghezza del colloquio (dalle 9 alle 17, ndr) è dovuta anche alla stanchezza». Nel corso dell’interrogatorio ci sono state due pause e a quanto risulta Giulia Ligresti non avrebbe toccato cibo. Mittone ha sottolineato «il grado di difficoltà espositiva particolare per Giulia Ligresti in un mondo completamente sconosciuto. Noi abbiamo cercato di fare la nostra parte». Giulia Ligresti, come gli altri personaggi coinvolti nell’inchiesta, sarà sentita dal pm ancora una volta. Domani toccherà all’ex vicepresidente Antonio Talarico, mentre martedì sarà la volta di Salvatore Ligresti. Il 27 luglio poi scadrà, per tutti gli indagati tranne che per gli ex ad Fausto Marchionni e Emanuele Erbetta, il termine per la presentazione al giudice del riesame della richiesta di annullamento o di modifica dei provvedimenti di custodia cautelare.

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