— Intesa Sanpaolo scioglie il nodo delle nomine di vertice. Gli ultimi confronti tra i grandi soci delle fondazioni, il presidente Giovanni Bazoli, l’ad Enrico Cucchiani hanno permesso di trovare la formula e convocare il Comitato nomine della sorveglianza a ore, per indicare i membri del Consiglio di gestione.
Seguirà il Consiglio di sorveglianza, che ratificherà la scelta dei nove gestori della banca e farà il punto sugli indirizzi strategici del mandato. Per ultimo si riunirà il nuovo Consiglio di gestione, presieduto da Gian Maria Gros-Pietro. Dopo qualche settimana di confronti sul filo (con Cucchiani più incline a ospitare nella gestione i controllori, e gli azionisti timorosi di accrescere le frizioni tra i dirigenti operativi) ogni poltrona sarebbe assegnata, secondo un modello di bilanciamento
nel Cdg, con quattro manager divisi tra operativi e di controllo. Ad affiancare l’ex capo di Allianz che ha rimpiazzato Corrado Passera un anno fa dovrebbe essere il direttore generale Gaetano Miccichè, capo di Banca Imi e della divisione imprese, che dovrebbe
essere preferito al dg capo della rete agenzie, Giuseppe Castagna. I due “controller” a entrare nel Cdg dovrebbero poi essere Carlo Messina (dg e Cfo) e Bruno Picca, responsabile dei rischi. I due vicepresidenti Marcello Sala e Giovanni Costa, espressi rispettivamente dalle fondazioni Cariplo e Cariparo, saranno confermati, e anche su indicazioni di Bankitalia (che predilige l’esecutività dei gestori) si arricchiranno di deleghe di supervisione: sulle attività estere Sala, sulla rete Costa. I due posti restanti, per legge in quota rosa, sono appannaggio delle fondazioni Carifirenze e Carisbo. Bologna punterà su Piera Filippi, fiscalista. I fiorentini su Carla Ferrari, ad di Equiter (controllata della banca nelle infrastrutture quindi dimissionaria).
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