“Intesa, duale sotto esame enti disponibili a lasciare”

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Aperture al cambiamento e passaggi significativi di Giovanni Bazoli su Fondazioni e sistema duale. Il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa (la banca oggi approverà piano industriale e conti) ha puntualizzato due aspetti: la riforma della governance (con eventuale abolizione del duale) è possibile e la sua praticabilità verrà verificata entro la fine del mandato. E ancora, le Fondazioni sono pronte a fare un passo indietro, anche se il loro ruolo finora è stato importante e «complessivamente utile».

I ragionamenti sul duale sono una posizione già espressa in passato, ma il banchiere ha aggiunto una postilla significativa: «Adesso l’urgenza è il piano, dopo certamente ci saranno molte cose da cambiare, sia di ordine organizzativo che di ordine istituzionale». Dopo il piano quindi partirà il processo di revisione della governance della prima banca italiana, senza pregiudizi: «Esamineremo la questione con questo intento, di verificare se il funzionamento del nostro sistema funziona bene o può essere migliorato». La scelta tra duale e ritorno al modello tradizionale resta aperta, ma si comincerà ad entrare nel vivo della discussione.
Anche perché — e questa è probabilmente l’altra gamba del ragionamento, correlato anche se parte di un discorso più generale — Bazoli ha sottolineato come le Fondazioni siano «disponibilissime a lasciare gradualmente il campo». Un’affermazione legata alle domande
sul ruolo dei fondi internazionali, visti molto positivamente dal banchiere e potenzialmente attori con un ruolo stabile, in futuro anche in sostituzione delle Fondazioni stesse ove questi investitori istituzionali arrivino ad assumere un ruolo «veramente consolidato». Ovvio — ed esplicitato — il riferimento aBlackrock, secondo azionista di Intesa con una quota del superiore al 5% alle spalle dellaCompagnia di Sanpaolo. «E’ un segnale assolutamente positivo e sono contento che sia stato seguito anche da interventi in altre banche», ha detto ieri Bazoli, sottolineando il valore positivo per l’Italia. E oggi, anticipa il banchiere, ci sarà «un segnale positivo» anche nel piano industriale.
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