Italia, indice Pmi dei servizi a 52,6 ad aprile

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L’indice Pmi servizi italiano, indicatore dell’attività del settore terziario, ha fatto registrare a 52,6 punti ad aprile. Si tratta dello stesso valore del mese precedente anche se leggermente inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un livello di 53 punti.

Malgrado si tratti di un tasso di crescita dell’attività relativamente contenuto il dato presenta alcuni aspetti positivi. Difatti seppur l’espansione di aprile del settore terziario italiano ha mantenuto valori costanti i nuovi ordini hanno indicato un maggiore rialzo e l’occupazione ha continuato ad aumentare. Tuttavia, le preoccupazioni sulla crescente concorrenza e il rallentamento della crescita della domanda rispetto all’inizio dell’anno hanno causato la flessione dell’ottimismo sulle prospettive future.

Con il rialzo di questo mese, salgono a 23 i rialzi mensili consecutivi dell’attività. Ad aprile, i nuovi ordini hanno indicato ancora un aumento, fornendo la spinta principale all’espansione dell’attività. Le aziende hanno segnalato che il crescente interesse per i servizi da loro forniti si è trasformato in un maggiore giro d’affari. Come per l’attività, la crescita delle commesse in entrata è stata minore rispetto all’inizio del 2018, migliorando tuttavia rispetto ai valori minimi registrati a marzo.

Numeri positivi quelli riguardanti i posti di lavoro: il settore infatti ha continuato a creare posti di lavoro. Quest’ultima indagine ha indicato una crescita occupazionale con valori in aumento da ormai più di un anno e mezzo, e l’aumento di aprile è stato il migliore di quest’anno. Dai commenti raccolti in quest’ultima indagine, il crescente investimento da parte delle aziende ha stimolato la creazione di nuovi posti di lavoro.

L’aumento degli organici unita ai maggiori prezzi dei carburanti e dei servizi offerti dai fornitori ha portato ad un aumento dei costi operativi generali.  Il mese di aprile ha anche mostrato il tasso più rapido di inflazione in tre mesi.

Paul Smith, Director presso la IHS Markit, e autore del report relativo all’indagine Pmi del settore terziario in Italia, ha dichiarato: “Considerato il netto rallentamento del mercato osservato negli ultimi due mesi, le oscillazioni dei valori di crescita del settore terziario italiano sono relativamente positive.
Oltretutto, l’aumento dei nuovi ordini ci porta a pensare che nei prossimi mesi il settore potrebbe cadere in un periodo di stabile, anche se non spettacolare, espansione.
E’ certo che le aziende terziarie monitorate, con il nuovo aumento occupazionale peraltro al miglior tasso dell’anno, mostrano di porsi in tale prospettiva. Tuttavia, questa ripresa ha causato a sua volta l’aumento dei costi medi salariali, segnando il maggior incremento dei costi operativi in tre mesi.”

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