Italia, il PIL 2017 chiude a +1,5%

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Chiude in crescita dell’1,5% il PIL dell’Italia nel 2017. L’ISTAT ha rilasciato i dati relativi al quarto trimestre dell’anno, che vede una crescita congiunturale dello 0,3%, in leggero calo rispetto al +0,4% dei due trimestri precedenti, ma pur sempre positivo e che proietta il Paese con un buono slancio nel 2018.

Nella documento dell’ISTAT si legge: “Nel quarto trimestre del 2017 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nei confronti del quarto trimestre del 2016.”

E ancora: “Nel 2017 il PIL corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell’1,5%. Si fa notare che il 2017 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al 2016.

La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,5%.”

La variazione acquisita per il 2018 è dunque pari allo 0,5%. Con ciò si intende dire che anche qualora il PIL non dovesse crescere in termini congiunturali, si avrebbe una crescita comunque positiva rispetto al 2017. Naturalmente le prospettive parlano di una crescita che continuerà a intensificarsi e nella nota mensile del mese di febbraio l’ISTAT ha commentato: “In un quadro economico internazionale positivo caratterizzato dal miglioramento del commercio internazionale, l’economia italiana mantiene un profilo espansivo. Nel quarto trimestre del 2017 la crescita è stata sostenuta dall’intensificazione del processo di accumulazione del capitale mentre i consumi finali nazionali hanno segnato incrementi più contenuti. Il settore manifatturiero e le esportazioni esprimono segnali di forte dinamismo. L’indicatore anticipatore rimane stabile su livelli elevati confermando, per i prossimi mesi, il mantenimento di uno scenario macroeconomico favorevole.”

Gli investimenti delle imprese e l’export hanno dunque rappresentato le due voci principali di crescita del prodotto nel quarto trimestre e si prevede che continueranno a trainare il PIL anche nel 2018, quantomeno nel breve periodo. Gli indicatori anticipatori lasciano infatti prevedere che questa dinamica favorevole si protrarrà certamente in questo inizio di 2018.

Andando infatti ad analizzare nel dettaglio i dati del quarto trimestre, si nota come i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita, con un incremento dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dell’1,7% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dell’1,0% e del 2,0%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del PIL per 0,4 punti percentuali (+0,3 gli investimenti fissi lordi e un apporto nullo sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), sia della spesa della Pubblica Amministrazione (PA)). La variazione delle scorte ha fornito un contributo negativo (-0,4 punti percentuali), mentre la domanda estera netta ha dato un apporto positivo (+0,3 punti percentuali).

Ciò significa che i consumi interni si mantengono deboli. La spesa pubblica si mantiene sotto controllo, con l’occhio vigile dell’Europa che le impone di restare rigidamente all’interno del sentiero tracciato dagli accordi sul bilancio pubblico, che prevedono una graduale e continua riduzione del deficit (già sceso all’1,9% nel 2017). I consumi privati a loro volta non vedono alcuna crescita e non potrebbe essere altrimenti, vista la disoccupazione che si mantiene su livelli elevati e i salari che restano piatti.

Gran parte dell’aumento della domanda nazionale è dipeso dunque dall’accumulazione di capitale, ossia dagli investimenti fissi lordi, a riprova di una dinamicità ritrovata e di buona prospettive nel medio termine. Contributo negativo dalle scorte, che annulla quello positivo degli investimenti, ma che presumibilmente tornerà positivo nei prossimi trimestri. Tutto ciò, come ribadito dall’ISTAT nella sua nota, lascia presagire un andamento positivo del prodotto nei prossimi mesi.

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