L’ Enel dell’era Cattaneo rallenta la corsa delle rinnovabili
L' Enel introduce criteri di maggiori selettività nelle realizzazione degli impianti di energia rinnovabile, e sposta gli investimenti del gruppo a favore delle reti.
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L’ Enel introduce criteri di maggiori selettività nelle realizzazione degli impianti di energia rinnovabile, e sposta gli investimenti del gruppo a favore delle reti.

Nel piano 2024-2026 presentato al Capital Market Day gli investimenti del triennio si attestano a 35,8 miliardi (in flessione rispetto a 37 miliardi del precedente piano). Oltre all’Italia, le risorse andranno per il 25% in Spagna, 19% Sudamerica, 7% negli Stati Uniti. La torta prevede che 18,6 miliardi di investimenti sia destinato alle reti, 12,1 miliardi alle rinnovabili e 3 miliardi ai clienti. I principi cardine sui quali è impostata la strategia del gruppo sono tre. La corsa verso la transizione energetica non è più a tutti i costi, la sostenibilità diventa anche “sostenibilità finanziaria”. Poi c’è l’attenzione per la redditività, la flessibilità e la resilienza; e ancora, si punta su efficienza dell’organizzazione.

Target in crescita: utile sopra 7 miliardi nel 2026, cedola minima garantita

Il gruppo annuncia target finanziari in sostenuta crescita per il prossimo triennio: l’Ebitda è previsto salire da 21,5-22,5 miliardi del 2023 a 23,6-24,3 miliardi nel 2026; l’utile netto passerebbe da 6,4-6,7 miliardi di fine anno a 7,1-7,3 miliardi del 2026. Di pari passo resterà sostenuta la politica dei dividendi: si torna a una cedola minima garantita di 0,43 euro per azione (che è la cedola di quest’anno) con possibilità di aumento fino a distribuire il 70 per cento dell’utile se i risultati lo consentiranno. Uno dei principi sui quali si baserà la strategia di Flavio Cattaneo sarà la capacità di coprire le spese per gli investimenti e per i dividendi con i flussi di cassa operativa, senza dover intaccare le riserve del gruppo.

A questo proposito si specifica che i flussi di cassa attesi nel triennio saranno pari a 43,8 miliardi (nei primi 9 mesi 2023 siamo a quota 10 miliardi). «Si prevede che gli investimenti richiederanno un minor fabbisogno di cassa per il gruppo, con investimenti netti previsti pari a circa 26,2 miliardi di euro», spiega la nota diffusa da Enel. Questo vuol dire che circa 10 miliardi di investimenti non saranno sborsati da Enel: 3,5 miliardi sono quelli derivanti dal Pnrr per le reti in Italia. Il resto, per 6,1 miliardi, sono fondi che metteranno i partner (soprattutto fondi di investimento) con i quali il gruppo elettrico investirà nelle rinnovabili, soprattutto negli States. È previsto un minor ricorso al modello di stewardship (prima realizzo e poi vendo una quota) ma si costruiranno impianti sin dall’inizio con un socio al 50 per cento.

Rinnovabili: più 13,4 gigawatt nel triennio, capacità a 73 gigawatt nel 2026 

Tra il 2024 e il 2026 si prevede la realizzazione di circa 13,4 gigawatt di nuova capacità rinnovabile. Nel 2026 si prevede che la capacità rinnovabile del gruppo aumenti a circa 73 gigawatt da circa 63 gigawatt stimati per il 2023. Il gruppo annuncia l’obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027: come è noto la chiusura, prevista nel 2024, è slittata per garantire l’autonomia energetica dell’Italia dopo il taglio delle forniture di gas dalla Russia. Enel conferma di voler concentrare i suoi investimenti su sei paesi principali, in cui può far leva su una posizione integrata, nello specifico Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti.

Dalle cessioni riduzione del debito netto per 11,5 miliardi

Il processo di dismissioni in corso, secondo Enel, produrrà un impatto positivo sull’indebitamento finanziario netto stimato in circa 11,5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2024 con un incasso per circa 8 miliardi di euro, che si prevede si realizzerà nel 2024. Le operazioni in corso si distinguono tra quelle già finalizzate nel corso dell’anno, pari a circa 2,8 miliardi di euro in termini di impatto sull’indebitamento netto (uscita dalla Romania, cessione di attività di generazione in Argentina, vendita del 50% delle attività rinnovabili in Australia e vendita di un portafoglio solare in Cile); operazioni sottoscritte in attesa di finalizzazione, per un importo previsto pari a circa 5,4 miliardi di euro in termini di impatto sull’indebitamento netto (vendita di asset di generazione in Perù, dismissione degli asset di distribuzione e fornitura in Perù, vendita del 50% di Enel Green Power Hellas e vendita di un portafoglio solare e geotermico negli Stati Uniti); operazioni in fase di negoziazione avanzata, per un importo atteso di circa 3,3 miliardi di euro in termini di impatto sull’indebitamento netto. Enel prevede di conseguire nel triennio una riduzione complessiva dei costi pari a circa 1,2 miliardi di euro.

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