La Corte Ue dei brevetti arriverà a Milano. Ma avrà meno deleghe
Da quanto risulta, ieri, al termine della riunione tecnico-ministeriale, a Palazzo Chigi, tra Esteri, Giustizia, dipartimento Politiche europee, ministero di Economia e Finanze e di Imprese e Made in Italy, i tempi stretti (si parte il 1° giugno) e i margini di trattativa risicati hanno imposto una visione realistica. Portare a casa una sede centrale…

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Da quanto risulta, ieri, al termine della riunione tecnico-ministeriale, a Palazzo Chigi, tra Esteri, Giustizia, dipartimento Politiche europee, ministero di Economia e Finanze e di Imprese e Made in Italy, i tempi stretti (si parte il 1° giugno) e i margini di trattativa risicati hanno imposto una visione realistica. Portare a casa una sede centrale e un perimetro di competenze certo.

Quello che farà davvero la differenza, però, non è tanto la loro quantità, ma il valore delle cause che sapranno originare e il “peso” delle decisioni. Ogni Paese, peraltro, dovrà provvedere a mantenere finanziariamente la sede che ospita. Se l’attività della corte sarà a pieno ritmo e redditizia, non solo il tribunale per i brevetti si “ripagherà” ma genererà anche introiti interessanti. In caso contrario, potrebbe non essere “un affare”. Difficile stabilirlo ora.

A questo punto, manca solo l’ultimo avallo, quello del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Quel che è ormai certo è che , dal 1° giugno, dopo anni di lavori preparatori, prenderanno vita il nuovo brevetto unitario europeo e il nuovo Tribunale unificato dei brevetti, determinando una rivoluzione nel campo della proprietà intellettuale. Infatti, il nuovo brevetto unitario consentirà, infatti, di ottenere, con un’unica procedura centralizzata, una protezione brevettuale uniforme ed estesa in tutti gli Stati membri dell’Ue che hanno aderito al nuovo sistema, senza, quindi, la necessità, di dover ottenere una convalida in ciascun Paese(con costi peraltro moltiplicati).Una possibilità che si affiancherà – per una fase transitoria di alcuni anni – alla tutela brevettuale nazionale ed europea già esistente. Di conseguenza, il nuovo Tribunale unificato dei brevetti consentirà, con una sola causa, di ottenere una decisione efficace in tutti i Paesi europei, con l’obiettivo di rendere l’accesso alla tutela tutela brevettuale più facile, economicamente meno oneroso e giuridicamente sicuro.

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