La moda del Black Friday sembra avere contagiato anche Softbank: vuole comprare Uber
Arrivano le prime confische di auto utilizzate per il servizio Uber

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L’azienda nipponica avrebbe avviato in queste ore le trattative per l’ingresso di una cordata di investitori nella realtà di ride hailing californiana, con l’obiettivo di acquisire fino al 20 per cento di Uber. Ma a una condizione: ottenere uno sconto del 30 per cento, svalutando di fatto il valore della società di San Francisco. Valore che è riconosciuto in circa 70 miliardi di dollari, ma che Softbank vorrebbe abbassare fino a 50 miliardi. I motivi sono noti e rispecchiano gli ultimi mesi turbolenti dell’unicorno della Silicon Valley: dalle accuse di molestie fino alla dipartita del Ceo e fondatore Travis Kalanick, per arrivare alla più recente divulgazione dell’attacco hacker subìto nel 2016, che ha portato al furto delle credenziali di 57 milioni di utenti e autisti.

Le trattative si annunciano quindi infuocate, con Kalanick che difficilmente si lascerà “scippare” dalle mani la sua creatura. L’ex Ceo possiede ancora il 10 per cento delle quote e siede tuttora nel board. Il nuovo amministratore delegato è l’ex numero di Expedia, Dara Khosrowshahi, nominato a fine agosto. L’investimento capitanato da Softbank, già comunque approvato dal Cda a ottobre, porterebbe una serie di cambiamenti a livello di governance, fra cui una limitazione del potere di voto di alcuni tra i primi azionisti e l’allargamento del board da 11 a 17 membri.

Riducendo di conseguenza l’influenza di Kalanick su tutto l’andamento del business. La palla è ora comunque nelle mani dei grandi fondi di venture capital che detengono la maggior parte delle quote di Uber. Si parla di nomi del calibro di Benchmark (che possiede circa il 13 per cento delle azioni), First Round Capital, Menlo Ventures, Lowercase Capital e Google Ventures. Big G potrebbe sfilarsi, malgrado lo “sconto”, perché la propria sussidiaria Waymo sta lavorando sulla guida autonoma al pari di Uber e fra le due società non corre più buon sangue.

Inoltre Google, tramite la propria holding Alphabet, ha già investito in Lyft, diretta rivale dell’azienda fondata da Kalanick. Teoricamente si dovrebbe sapere qualcosa di più oggi: una volta avanzata l’offerta, gli investitori di Uber avranno un mese di tempo per rispondere. È quindi probabile che un’intesa di massima possa essere raggiunta prima di Natale. Altrimenti, Softbank potrebbe sfilarsi dal deal e decidere di investire comunque un miliardo di dollari nell’unicorno, come vociferato nelle scorse settimane.

 

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