La qualità del software riveste un’elevata importanza in ambito bancario

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Il team Tech Advisory FSI di Deloitte ha sondato questo tema attraverso un’indagine Delphi raccogliendo pareri di esperti It delle banche italiane e approfondendo aspetti interessanti connessi alla qualità del software, come ad esempio gli impatti derivati dalla complessità del sistema informativo bancario, dalla professionalità degli sviluppatori e dalla scarsa documentazione del software.
La metodologia Delphi utilizzata nel sondaggio è stata scelta in modo da cogliere il reale polso della situazione ed è basata sui giudizi e sulle esperienze personali di un campione decisamente “robusto”, sia per numerosità che per composizione. Sono state infatti intervistate oltre 120 persone, con esperienze in quasi tutte le prime 15 banche italiane, nei maggiori It outsourcer e tra i primari system integrator e software vendor operanti in ambito applicativo bancario domestico. Gli intervistati sono esperti della materia e sono rappresentati non solo da Cio bancari o da vertici di società It, ma anche da architetti It e specialisti dell’ingegneria del software.
Dal sondaggio emerge con evidenza l’esistenza di problemi riguardanti la qualità del software che potrebbero derivare dalla sua documentazione, in particolare per quanto riguarda i “dati”: infatti il 74% dei partecipanti ha confermato molte delle problematiche e delle tesi identificate nella prima fase dell’indagine.

riferito alla complessità derivante dalla interfaccia tra i moduli applicativi del sistema informativo bancario, poiché è opinione comune che queste siano state sviluppate in modo stratificato nel tempo e senza un’appropriata documentazione e che tale aspetto abbia portato a una situazione particolarmente impegnativa per la manutenzione dei sistemi informativi.
Come già anticipato, è emerso come la maggior parte delle difficoltà siano riferibili alla qualità delle analisi funzionali e concentrate nella parte “dati” (adeguata modellazione dati, identificazione delle corrette fonti informative…) e, quindi, correlabili con i temi di Data Governance ora indirizzate nel settore bancario da nuove normative.
Come la scarsa o non efficace documentazione possa essere una delle cause più importanti è sottolineato dal fatto che altri possibili motivi non abbiano avuto lo stesso consenso. Ad esempio, solamente il 48% degli esperti ritiene che le problematiche della qualità del software derivino da un calo della professionalità e competenza degli sviluppatori e che questo dipenda da tariffe professionali basse.
E’ controverso, invece, l’annoso tema riferito al corretto dialogo tra gli esperti di business e le risorse It, che potrebbe avere come risultato una non efficace raccolta dei requisiti utenti (con evidenti impatti negativi sulle analisi funzionali e tecniche); i risultati della survey in tal senso non sono così chiari e netti anche se sembrerebbero escludere sostanziali problemi di comunicazione tra gli operatori e le risorse It.

Il tema della documentazione è quindi centrale e ricorrente nei diversi pareri espressi nel sondaggio: gli intervistati evidenziano allo stesso tempo l’importanza della documentazione e la sua sostanziale inadeguatezza attuale.
Tale inadeguatezza è per l’84% degli intervistati derivante dalle ristrettezze di budget che impediscono la copertura delle attività di documentazione del software e dal fatto che la gran parte delle risorse disponibili sono assorbite dalle nuove esigenze.

E’ risultata inoltre opinione diffusa che non vi siano, o non siano utilizzate, metodologie e strumenti che possano efficacemente supportare le attività di documentazione del software, e in particolare dei dati anche in logica Data Governance.
Il tema della qualità deve, in conclusione, essere affrontato in modo più attento ed è opportuno indirizzare maggiori risorse non solo nell’adozione di standard, metodologie e strumenti per supportare l’analisi, lo sviluppo e la documentazione di un software di qualità, ma anche in strumenti di misurazione della qualità. Questo ultimo aspetto è centrale se correlato alla valutazione degli aspetti economici, come ad esempio il costo delle licenze o dei canoni di manutenzione, e soprattutto delle tariffe professionali.

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3 commenti

  • Pippo ha detto:

    Grazie alle idee di sto’ presidente , il quale non ha un’idea di come gira il settore “oro” , il nero si è’ decuplicato ! AVETE CAPITO BENE : DECUPLICATO !!
    Grazie “PRESIDENTE” ! Continui con ste’ IDEE DEL MENGA ! Continui ad aiutare il nero !!

  • Andrea Cattin ha detto:

    Tanta teoria è poca pratica! Errori: Le regole di Basilea (1,2,3) risultano inadatte al sistema di micro aziende in Italia e le Banche, obbligate ad adeguarsi, le stanno semplicemente utilizzando… Prima troppo credito ora più nulla salvo passare dal Fondo Centrale per chi se lo può permettere! La burocrazia eccessiva, il peso insostenibile del fisco, il costo del lavoro, le agevolazioni malamente gestite. Diverse semplici idee mi passano per la testa ma forse la semplicità non appartiene ad un sistema pieno di retorica e teoria. Appena avrò modo sarò lieto di sottoporre le mie modeste idee che magari possono aiutare l’economia reale!

  • pietro d'alessio ha detto:

    Dovrei estinguere prestito potete contattarlo 3296786587

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