La trasformazione in Fondazione OAM è antidemocratica e toglie ogni speranza a piccoli agenti e mediatori.

1 commenti

Di recente l’Organismo Agenti e mediatori in breve OAM, senza alcun consenso degli oltre 20.000 iscritti ha dato seguito alla trasformazione da Associazione in Fondazione. Il netto NO è arrivato dall’associazione Assopam che ha denunciato sia il metodo anti democratico utilizzato dai vertici OAM nella gestione del delicatissimo evento, sia la complessità del nuovo statuto ostico, inefficace, iniquo e antidemocratico che toglie ogni speranza a piccoli agenti e mediatori.

A quanto pare l’OAM oltre a non aver avviato la procedura della consultazione pubblica (come più volte denunciato dai vertici Assopam), ha la responsabilità di non aver vigilato abbastanza sulle grosse società di mediazione creditizia che a quanto pare operano eludendo i dettami del Dgls 141.2010 e del Testo Unico bancario per il modus operandi dei loro collaboratori.

La responsabilità della trasformazione ricade sulle 12 associazioni socie OAM delle quali soltanto tre possono essere considerate associazioni di categoria, (Ama, Assomea e Assoprofessional).

Queste associazioni messe insieme, non rappresentato nemmeno il 15% di tutti gli iscritti OAM, e nonostante ciò decidono le sorti dell’intera categoria.

Inoltre, l’esistenza di Ama è inverosimile, infatti Ama è in piedi grazie alla doppia iscrizione da parte di una grossa società di mediazione creditizia che risulta essere iscritta sia in Ama che in Assomea e grazie alla sua rete di circa 700 collaboratori riesce (per magia) a raddoppiare il suo potere durante le votazioni in OAM.

Se mettiamo insieme tutte e tre le associazioni e calcoliamo il numero delle società AAF e SMC associate, tutte e tre le associazioni non arrivano alle società associate Assopam, (unica associazione di categoria a vantare il maggior numero di società associate).

Pertanto è inaccettabile che quattro amici al bar possono decidere le sorti di un’intera categoria.

Per fortuna sia Banca d’Italia che il Ministero delle Economie e Finanze non hanno ancora espresso il loro parere per ratificare o meno la trasformazione in Fondazione dove ci sarà il rischio di blindare e far gestire a terzi gli oltre otto milioni di euro che OAM ha accumulato in questi anni e che sono di esclusiva proprietà degli iscritti! A proposito perchè il Presidente Catricalà non ha azzerato le quote degli iscritti per l’anno 2019???

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI