L’attenzione dei mercati per oggi è concentrata sulla riunione di politica monetaria della Banca centrale europea
La Banca centrale europea oggi dovrebbe confermare non solo che gli acquisti di asset nell'ambito del programma pandemico proseguiranno ma anche che lo faranno con un ritmo più veloce fino a giugno.
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La Banca centrale europea oggi dovrebbe confermare non solo che gli acquisti di asset nell’ambito del programma pandemico proseguiranno ma anche che lo faranno con un ritmo più veloce fino a giugno.

Nella sua ultima riunione infatti la Bce aveva deciso di comprare bond con “un ritmo significativamente più alto” nell’ambito del suo programma PEPP da 1850 miliardi di euro in modo da evitare un indesiderato inasprimento delle condizioni di finanziamento.

Bce, i mercati non si attendono novità ma chiarimenti

L’incontro di questa settimana potrebbe quindi fornire chiarimenti, attesi dai mercati finanziari, sulla quantità di obbligazioni da acquistare. Fino a venerdì scorso gli acquisti effettuati ad aprile erano stati di 36 miliardi, progredendo con questo ritmo quindi il mese in corso si chiuderebbe con circa 70 miliardi di acquisti, poco sopra la media del primo trimestre di 60 miliardi circa. Il ritmo quindi è effettivamente già cresciuto: dai 14,4 miliardi in media nelle prime 8 settimane del 2021 si è passati ai 16,9 miliardi delle 4 settimane successive alla riunione tenutasi a marzo. 

Per il momento gli acquisti totali sono stati di circa 977 miliardi di euro, la metà circa della disponibilità totale, un ritmo che secondo alcuni osservatori è ancora deludente. A frenare una azione più incisiva è ad esempio il governatore della banca centrale olandese, Klaas Knot, per il quale l’accelerazione del piano PEPP deve essere solo temporanea.  

Economia area euro ancora ingessata

La Bce si sta confrontando con una economia europea ancora relativamente statica, mentre quella Usa, quella cinese e della Gran Bretagna stanno già inviando segnali di ripresa. E’ vero che l’area euro è in ritardo con le riaperture rispetto ai competitor, quindi potrebbe trattarsi solo di uno sfasamento temporale, ma il dubbio che per il momento non sia stato fatto tutto il necessario rimane. Il fatto che la Germania abbia deciso di estendere le restrizioni a causa dell’impennata dei contagi almeno oltre la metà di aprile è stata una doccia fredda per quelli che speravano nel traino della maggiore economia della zona euro per ripartire.

Bce, niente novità fino a giugno?

E’ comunque probabile che la banca centrale decida di lasciare tutto così come è in attesa di vedere se con il progredire della campagna vaccinale e con le successive riaperture vi saranno effetti visibili sull’andamento dell’economia, quindi eventuali novità sulla politica monetaria e sulle previsioni economiche potrebbero non manifestarsi fino a giugno.

Il Fondo monetario internazionale intanto ha aggiornato le proprie stime sulla zona euro portando le attese di crescita del Pil per il 2021 dal 4,2% al 4,4%, un piccolo segnale di fiducia nel futuro. 

Il Dax è positivo in attesa della riunione

Le borse oggi sono poco mosse in attesa che la Bce si faccia sentire. Il Dax ad esempio sta rimbalzando rispetto ai minimi di ieri a 15072 punti ma resta abbondantemente al di sotto del picco di 2 giorni fa a 15393 punti, prima resistenza da battere per inviare un segnale di ritrovata positività.

Dax, cosa dice l’analisi grafica?

Per il momento comunque il ribasso dal massimo del 19 aprile a 15502 punti del Dax, indice che può essere scelto come barometro dell’atteggiamento generale del mercato nei confronti dell’azionario europeo, non ha inviato veri e propri segnali di cedimento: i prezzi si mantengono bene al di sopra del duplice supporto offerto in area 14650 dalla linea di tendenza disegnata dai minimi di fine ottobre e dalla media mobile esponenziale a 50 giorni. 

Solo se le quotazioni dovessero scendere al di sotto di quei livelli la flessione in atto dal top del 19 aprile perderebbe i connotati di una semplice fase di profit taking per assumere quelli di una inversione, o almeno di una correzione profonda, del rialzo degli ultimi mesi. 

Dax, supporto a 14650 punti

Ad onore del vero, andando a scomodare la teoria delle onde di Elliott, un elemento che costringe a valutare lo scenario ribassista come non improbabile esiste. Le oscillazioni dai minimi di fine ottobre sono infatti contenute in una sorta di cono dalla pendenza crescente, quella che secondo Elliott può essere un’onda terminale diagonale (ending diagonal), elemento che conclude una fase impulsiva (ovvero una sequenza, in questo caso rialzista, di 5 onde). La base di questa particolare onda 5 resta comunque la stessa trend line già menzionata, passante in area 14650, quindi solo discese sotto quei livelli si confermerebbero da temere. 

L’elemento aggiuntivo che apporta la teoria di Elliott è che se effettivamente il rialzo dai minimi di fine ottobre dovesse essere un’onda 5, allora la successiva fase di ripiegamento potrebbe essere decisamente estesa, fino ad interessare la base dell’onda 4 della sequenza, ovvero gli stessi minimi di ottobre 2020 in area 11450. 

Prima di arrivare a quei livelli comunque i prezzi dovrebbero vedersela con i supporti intermedi a 13500 e a 12500 punti. 

Dax, segnali di forza oltre 15500

La tenuta di 14650 e la rottura di 15500 permetterebbero invece di tirare un sospiro di sollievo e di ipotizzare il raggiungimento di area 16500 almeno.

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