Solo l’1% degli edifici è assicurato contro questa calamità, così emerge da un recente report di Swiss Re, riassicuratore mondiale.
Il terremoto del 24 agosto 2016 è stato l’ultimo di una serie di terremoti disastrosi verificatisi in Italia negli ultimi anni.
La perdita economica, secondo le stime attuali, è inferiore a quella del terremoto de l’Aquila del 2009, costato USD Euro 3,96 miliardi con USD Euro 550 milioni di coperture assicurative liquidate nel 2009.
Dal 1970 a oggi, sette dei dieci terremoti più costosi d’Europa si sono verificati in Italia. Il terremoto dell’Irpinia del 1980 è stato il sesto terremoto più costoso a livello mondiale.
In Italia, la penetrazione assicurativa è molto bassa soprattutto per quanto riguarda gli immobili residenziali dei quali poco più dell’1% è assicurato contro i terremoti. Pertanto, si prevede che i danni assicurati del terremoto del 2016 siano notevolmente inferiori alle perdite economiche.
Un regolamento edilizio rigoroso e la sua applicazione oltre all’adeguamento degli edifici esistenti può aumentare la resilienza e proteggere la vita degli abitanti. Ma neppure le migliori misure di prevenzione e di risposta alle emergenze sono in grado di tutelarci totalmente dalle perdite finanziarie derivanti da un disastro.
L’assicurazione contro i terremoti, per esempio, può fornire i fondi necessari alla ricostruzione per questo che Swiss Re ritiene necessaria una stretta collaborazione con gli assicuratori diretti, le associazioni degli assicuratori e con gli enti governativi per progettare soluzioni in grado di rimettere rapidamente in piedi il tessuto sociale dei luoghi colpiti.