Lo Stato punta contro l’usura 25 milioni di euro
rischio usura

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L’usura continua a tenere sotto scacco gli imprenditori, costretti dalle difficoltà economiche a mettere nelle mani di delinquenti non solo il futuro delle loro attività, ma le loro stesse vite.
Oggi come non mai questa piaga affligge il nostro Paese, gettato a terra dalla crisi economica e dalla restrizione delle maglie del credito per la crisi dei mutui subprime scoppiata nell’ormai lontano 2008. I dati sono veramente allarmanti: secondo l’Eurispes l’usura nel 2015 ha toccato quota 82 miliardi di euro. In sostanza negli ultimi due anni un’impresa su due si è rivolta ai 40 mila ‘strozzini’ presenti sul territorio nazionale, decidendo di pagare tassi di interesse da capogiro, che vanno dal 120 al 250 per cento.

Per arginare questo dilagante fenomeno il Governo ha deciso di mettere a disposizione delle famiglie e delle aziende a rischio usura 25 milioni di euro nel 2017. La cifra, spiega il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stata erogata attraverso il Fondo di prevenzione dell’usura istituito presso il Dipartimento del Tesoro, a 36 associazioni e fondazioni del Terzo Settore. Coinvolti anche 125 Confidi, che a loro volta destineranno le somme ricevute a garanzia di finanziamenti a favore di famiglie e imprese che versano in condizioni di difficoltà economica e sono maggiormente esposte al rischio di cadere nella rete degli usurai. Favorendo l’accensione di prestiti del circuito bancario, lo Stato previene l’esclusione finanziaria di soggetti deboli, che potrebbero altrimenti diventare preda dei canali illegali del credito.

Come verrà ripartita questa somma? Il 70% delle risorse è destinato ai Confidi e il 30% alle Associazioni/Fondazioni no profit. I contributi sono ripartiti sulla base di una combinazione di indicatori che tiene conto sia dell’efficienza nella capacità di utilizzo dei fondi riscontrata in passato, sia dell’indice del rischio di usura presente nell’ambito territoriale dove opera l’ente assegnatario.

L’ammontare dello stanziamento del Fondo varia di anno in anno in quanto proviene da sanzioni amministrative antiriciclaggio e valutarie e dalle eventuali restituzioni per inattività biennale dell’ente. Tutto ciò mette in luce come in Italia esista un efficace sistema di rilevazione delle violazioni della normativa antiriciclaggio e un circolo virtuoso che permette la riutilizzazione in funzione sociale delle sanzioni riscosse.

Decisamente positivi i numeri del Fondo di Prevenzione dell’usura dal 1998 ad oggi: il MEF ha erogato un totale di oltre 600 milioni di euro finalizzati alla concessione di garanzie. Il Fondo ha consentito di garantire oltre 81.000 finanziamenti, per un importo complessivo di oltre 1,9 miliardi di euro, grazie al meccanismo della leva finanziaria, che si basa su un moltiplicatore medio di 3,2.

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1 commento

  • mariano ha detto:

    cosa dire in merito se questi soldi vanno dove ce veramente bisogno ben vengano,evitando cosi molte aziende o famiglie vadano da usurai che danno denaro facile pero ce un riscontro negativo perché li devono restituire con un tasso vertiginoso che certamente danneggia l’economia e fa profitti a queste associazioni di usurai,
    25 milioni di euro non sono pochi se ripartiti bene a chi veramente ne a bisogno per mandare avanti una azienda oppure un nucleo famigliare e cosi che si sconfigge gli usurai facendo le cose alla luce del sole viva l’italia una volta era una realtà industriale ed economica oggi non si sa dove andiamo a parare con l’europa o la globalizazione ce sempre meno lavoro per noi e soprattutto per i nostri figli.

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