Il mercato delle connected cars scalda i motori e le previsioni di crescita
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Secondo un recente studio della società di analisi IHS nel 2020 circa la metà delle auto in circolazione sarà connessa in rete a fronte del 55% dei nuovi modelli. Secondo l’indagine, il gadget più ambito dagli automobilisti è costituito dagli Advanced driver assistance systems (Adas), i sistemi automatici di assistenza alla guida, che forniscono servizi fra cui il controllo preventivo della carica dei freni e il controllo elettronico della stabilità del veicolo.

Il 74% degli intervistati che già possiedono un sistema di infotainment a bordo è disposto a pagare un extra l’acquisto dell’upgrade dei software in grado di migliorare la performance e le funzioni disponibili.

Secondo l’indagine, il navigatore è la app per smartphone più utilizzata in auto, con una percentuale di utilizzo del 52%. A seguire c’è la app per le previsioni meteo (41%), davanti alle applicazioni per musica e notizie (37%).

Manca a sorpresa in classifica la app per il podcast, l’insieme delle tecnologie e delle operazioni relative allo scaricamento automatico di file di qualsivoglia natura.

Un terzo degli intervistati si è detto invece interessato all’acquisto di auto che si guidano da sole, a fronte di un 25% che non avrebbero nulla in contrario a guidare una self driving car, ma non disposto a comprarla.

L’auto che si guida da sola ha fatto breccia di più nel target giovanile, con il 50% degli intervistati desiderosi di possederla e il 75% ben disponibili a lasciar il volante all’intelligenza artificiale.

Secondo stime di IHS, nel 2035 saranno commercializzati 21 milioni di veicoli a guida autonoma, e la maggior parte degli acquirenti potrebbero essere appunto i giovani millennials.

Non a caso il mercato delle connected cars è al centro della strategia di sviluppo del Digital Single Market della Commissione Ue, che spinge gli Stati a fissare al più presto gli standard per il 5G fondamentale per il decollo di massa del mercato dell’IoT.

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