Se il mercato dei mutui viaggia in cattive acque, le cose potranno anche peggiorare per gli aspiranti mutuatari che preferiscono il tasso fisso. l’indice irs -che unito allo spread applicato dalle banche determina il tasso finale del mutuo- è aumentato di circa 50 punti base. e nel prossimo futuro –come scrive vito lops in un articolo del sole24ore- il divario con il variabile potrebbe crescere ulteriormente
l’andamento dei tassi irs dipende dal rendimento dei titoli di stato tedeschi. la vendita dei bund determina un aumento dei rendimenti e un conseguente aumento degli indici irs. e nei prossimi mesi, il cambiamento annunciato dalla fed – che già da settembre ridurrà il piano di aumento della base monetaria per sostenere l’economia- potrebbe spingere ulteriormente la corsa alla vendita. da ciò un probabile aumento dei rendimenti e dei tassi irs ad essi legati
già oggi gli irs a 20-25 anni viaggiano intorno al 2,5%. per determinare il tasso finale chiesto al mutuatario si deve aggiungere lo spread applicato dalle banche, che viaggia intorno al 3,3%. non a caso la media delle offerte si attesta al 5,8% (il 6% se aggiungono anche le spese accessorie)
tutta un’altra storia per il variabile. le migliori offerte sono distanti 210-220 punti base e il divario potrebbe aumentare fino a raggiungere gli oltre 250 punti base. si prevede infatti che l’euribor viaggerà sui valori attuali (0,23%) fino al 2014 quando potrebbe salire fino allo 0,4%.