Nel Regno Unito e in Germania si assiste ad un significativo spostamento della domanda dalle vetture a motore diesel e a benzina verso le soluzioni elettriche
Un cocktail micidiale di fattori negativi sta fortemente penalizzando le vendite di autovetture, come dimostrano i dati relativi al mese di ottobre.
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Un cocktail micidiale di fattori negativi sta fortemente penalizzando le vendite di autovetture, come dimostrano i dati relativi al mese di ottobre. Il Centro Studi Promotor segnala che le immatricolazioni, rispetto allo stesso mese del 2019, sono calate del 34,3%, con contrazioni in tutti i paesi dell’area con la sola eccezione dei piccolissimi mercati di Irlanda, Islanda e Norvegia. L’industria lotta contro la carenza di semiconduttori che ha determinato fermate produttive in molti impianti, mentre la domanda è penalizzata dalla pandemia, che sta rialzando la testa, da un generale indebolimento della fiducia dei consumatori, dall’aumento dell’inflazione e in qualche paese anche da aumenti di tassazione. In questo contesto fortemente negativo brilla una sola luce: la crescita delle quote di mercato delle auto elettriche pure e delle auto ibride con la spina per la ricarica elettrica.

Particolarmente colpiti da questa situazione sono i cinque maggiori mercati dell’area: Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna. In Germania le immatricolazioni di autovetture, sempre rispetto al 2019, accusano un calo del 37,2%, mentre la quota dei veicoli elettrici ha toccato in ottobre un nuovo massimo, raggiungendo il 30% delle immatricolazioni. Nel Regno Unito, sempre in ottobre, si è registrato un calo delle immatricolazioni del 25,8% sul 2019 ed anche in questo paese importante è la quota delle auto elettriche che è stata in ottobre del 15,2% per i modelli elettrici puri (BEV) e del 7,9% per i modelli ibridi con la spina (PHEV). In Spagna le immatricolazioni sono calate in ottobre del 37,2% su ottobre 2019 con risultati particolarmente negativi per quanto riguarda le vendite a privati. La Francia, tra i cinque maggiori paesi dell’area, è invece quella che accusa il calo più forte (-37,3% su ottobre 2019).

L’andamento del mercato italiano è coerente con quello degli altri maggiori mercati europei in quanto il calo di ottobre 2021 su ottobre 2019 è del 35,8%, con una differenza che è però molto significativa nella composizione delle vendite. Mentre nel Regno Unito e in Germania si assiste ad un significativo spostamento della domanda dalle vetture diesel e a benzina verso le soluzioni elettriche pure o ibride con la spina, in Italia vi è ad una certa crescita delle quote di elettriche pure (7% in ottobre 2021) e ibride con la spina (5%), ma le forti contrazioni degli acquisti di auto a benzina e gasolio vanno soprattutto a vantaggio delle auto ibride senza spina, che, come è noto, utilizzano come carburanti benzina o gasolio. D’altra parte – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – non si comprende per quale motivo l’Italia, che dispone in questo momento di risorse eccezionali, non abbia fin qui varato un piano per sostenere il settore dell’auto che è in fortissima difficoltà e che ha bisogno di interventi molto significativi per affrontare la transizione all’elettrico che è diventata oramai una priorità irrinunciabile per tutti.

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