Nvidia ha riportato risultati migliori del previsto nella prima trimestrale
Ricavi record per Nvidia.

Ricavi record per Nvidia.

44,1 miliardi di dollari in rialzo del 69% che hanno confermato la posizione di leader del gruppo nella rivoluzione dell’artificial intelligence. I profitti sono aumentati del 26% a 18,8 miliardi di dollari, leggermente sotto previsioni di 19,5 miliardi.

La crescita a livelli record del business è stata aiutata dalle vendite dei suoi chip di nuova generazione Blackwell, che hanno contribuito a compensare il colpo causato dal divieto di vendita di chip alla Cina imposto dagli Stati Uniti. I semiconduttori per videogiochi Blackwell sono strettamente apparentati con le tecnologie per l’intelligenza artificiale.

A Wall Street nel dopo mercato il titolo ha guadagnato il 5%. L’azienda è già seconda solo a Microsoft per market cap, con 3.300 miliardi.

I giri di vite dell’amministrazione Trump però pesano. Già nel primo trimestre fiscale appena chiuso ad aprile l’azienda non ha potuto esportare 2,5 miliardi di chip H20 e ha previsto per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2026 un fatturato di 45 miliardi di dollari – più o meno il 2% – ovvero al di sotto delle previsioni di 45,66 miliardi di dollari, a causa di un impatto di 8 miliardi di dollari dovuto al divieto statunitense di vendita di chip alla Cina.

Nvidia si prepara così a scontare il duro colpo alle vendite causato dalle restrizioni più severe imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni dei suoi chip per l’intelligenza artificiale verso la Cina, un mercato chiave per i semiconduttori.

Le nuove restrizioni statunitensi sulla vendita dei chip H20 di Nvidia alla Cina, gli unici processori AI che l’azienda poteva legalmente esportare nel Paese, hanno già comportato un costo di 4,5 miliardi di dollari per i conti dell’azienda. Nvidia ha indicato che le restrizioni le hanno impedito di esportare in Cina tech per 2,5 miliardi nel passato trimestre.

Le parole dell’ad Jensen Huang

La domanda per le infrastrutture per l’intelligenza artificiale è «incredibilmente forte», ha affermato l’amministratore delegato Jensen Huang, sottolineando che la società resta al centro della trasformazione.

Huang ha indicato che Nvidia ha oggi “opzioni limitate” sul mercato cinese e che questo rappresenta una sfida difficile per l’azienda. “Con metà dei ricercatori di IA basati lì, la piattaforma che vince in Cina è posizionata per una leadership globale”, ha affermato.

Ma Nvidia ha potuto far leva su forti investimenti domestici in IA da parte di colossi quali Microsoft, Amazon, Google e Meta. I quattro gruppi potrebbero spendere assieme 345 miliardi quest’anno, in aumento del 45%, secondo alcune stime.

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